24 ore per non morire -Annamaria Fassio



Annamaria Fassio
24 ore per non morire -Annamaria Fassio
Mondadori
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Non è certo un buon periodo per Erica Franzoni, commissario capo della Mobile di Genova. Il suo decennale rapporto sentimentale con Antonio Maffina, superiore e collega di lavoro, vive un periodo di stanca e si trascina come quello di una coppia avvizzita che ormai ha ben poco da dirsi. Lui, nonostante l’età non più verdissima, non ha perso il vizietto di concedersi avventure al di fuori del ménage con Erica, mentre lei, prorompente quarantenne, è sessualmente attratta, ricambiata, dalla gagliarda gioventù dell’ispettore Rigon, sposatissimo e in attesa del suo primo figlio. Come se non bastasse, sua mamma, Anna, ha deciso di risposarsi con Lorenzo, con cui conviveva dopo la vedovanza, e di partire in luna di miele per i Caraibi.  

La sera che Erica in abito elegante presenzia al ricevimento della madre, viene avvisata che s’è consumata una tragedia familiare. Erica conosceva le vittime. Un anno prima, Margit Nielsen, bella donna nativa della Norvegia, e sposata a Genova con Michelangelo Fontana, penalista, le aveva chiesto aiuto. Temeva che lui potesse farle del male dopo il divorzio. La coppia ha una bambina di cinque anni, Liv, che per fortuna si trovava da una vicina quando, quella sera, Fontana uccide Margit a coltellate e si toglie la vita. 

Nessun poteva preventivare l’accaduto. L’avvocato era un professionista molto noto e pacato, non certo un violento, non aveva mai minacciato la moglie e le pagava regolarmente gli alimenti per lei e per la figlia. L’autopsia fa emergere un glioblastoma, tumore maligno al cervello che gli avrebbe stravolto la personalità e l’indagine viene chiusa, ma Erica si sente in colpa per non avere dato ascolto a Margit quando le aveva chiesto aiuto. Che motivo aveva di temere per la sua vita? Cosa la spaventava? Facendo la sbirra scopre che da alcuni mesi il penalista aveva sospeso gli alimenti all’ex moglie e aveva cambiato il testamento. Le indagini si allargheranno come cerchi concentrici e si intrecceranno con la clamorosa evasione di Mirko Gori, condannato a trent’anni per avere assassinato un poliziotto sette anni prima durante una rapina.

L’autrice con sapienza narrativa introduce i vari elementi che troveranno convergenza man mano che la trama si intrica. Per un nodo che si scioglie altri ne compaiono e bisogna dipanarli, passo dopo passo, mentre un muro di ostilità sembra ergersi attorno alla figura di Margit che faceva parte della minuscola comunità norvegese esistente a Genova. Solo alla fine Erica scoprirà che non tutti gli innocenti lo sono realmente così come non lo sono tutti i colpevoli. E ci sono molti modi per uccidere qualcuno. Anche i più subdoli.

Non aggiungiamo altro all’intricata trama di questo giallo d’autore firmato da Annamaria Fassio, maestra italiana della suspense, che vent’anni fa con la prima indagine di Franzoni e Maffina, “Tesi di laurea”, si aggiudicò il prestigioso premio “Alberto Tedeschi” Giallo Mondadori. Da allora non s’è più fermata e ha pubblicato diversi gialli con protagonista la collaudata coppia.  “24 ore per non morire” è un romanzo accattivante che si gusta col piacere di ritrovare vecchi amici, la squadra della Mobile e i personaggi che ruotano attorno ad Erica, come l’agente Ida Merenghini che sotto la scorza da dura rivelerà un cuore di panna nel prendersi cura di Liv, o l’intraprendente Cerusillo che non nasconde il suo debole per la collega. E poi Genova, coi suoi vicoli, i sobborghi, la riviera. I suoi odori. Non a caso l’autrice ha dedicato questo romanzo alla sua amatissima città dove ambienta le sue intriganti storie.  

Roberto Mistretta

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