Convocati senza sapere perché ad una mostra di miniature a Copenhagen, Daniel Biasi, romantico ma energico rampollo di una dinastia di industriali, e Iago Millar, ricercatore pacioccone, finiscono coinvolti in una vicenda fantascientifica che li porta a fuggire attraverso mezza Europa, a causa della solita formula misteriosa, tallonati da Milla, bellissima e spietata killer di origine russa, che nasconde un’inattesa fragilità. Fra i tre si stringerà una singolare alleanza, fino alla sconvolgente rivelazione finale.
Nessun luogo comune viene risparmiato al malcapitato lettore: amore, morte, amicizie virili, agnizioni, inseguimenti, giornaliste d’assalto, minacce all’umanità, ombre del passato, organizzazioni spietate, turbamenti freudiani, antidoti salvavita, e un personaggio femminile che ricalca spudoratamente “Nikita” di Besson. Tuttavia il libro è scorrevole e riscatta, con scene d’azione ben calibrate e buone ambientazioni, una trama scontata e poco meno che fumettistica.
Se fosse un film anni 50, sarebbe un bel B-movie, sana manovalanza e poche idee… Purtroppo, i nomi dei personaggi sembrano ripescati da Liala ed i troppi sdilinquimenti avvolgono la vicenda in un indigesto alone “rosa” che guasta inutilmente l’atmosfera. Sicuramente più originalità e meno sentimentalismo d’accatto non avrebbero guastato, però la ragazza ha senso del ritmo e forse si farà.
