Ritorno a Bassavilla



danilo arona
Ritorno a Bassavilla
edizioni XII
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Chiariamo subito le cose: questo libro non è un lavoro di narrativa, né un saggio. E allora che diavolo è?, direte voi. È presto detto: Ritorno a Bassavilla di Danilo Arona, scrittore, giornalista, critico, ma soprattutto nome di culto della letteratura fantastica italiana, è una raccolta di cronache dedicate a una delle città gotiche per eccellenza, Bassavilla appunto.

E tuttavia le pagine di Arona non sono scritte in puro stile giornalistico, tutt’altro. L’approccio alla narrazione rimane pur sempre quello dello scrittore navigato che ben conosciamo. Arona traccia una sorta di storia ideale della sua città, con un’attenzione particolare per tutto ciò che è oscuro, misterioso, inquietante. E non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di Arona.

Certo, c’è tanta cronaca nera, e non necessariamente riferita alla sola Bassavilla, dal momento che il Nostro compie anche degli sconfinamenti in altre regioni, come ad esempio nel Lazio, e precisamente nel quartiere romano del Nuovo Salario. Perché l’orrore, come insegna il grande Lovecraft, spesso si annida nella più trita quotidianità.

In tal senso, questo libro è un’ottima guida per chi voglia leggere la verità in trasparenza, tra le righe apparentemente banali di un fatto di cronaca nera.

Si è spesso parlato del fascino perverso che certi luoghi del nord Italia emanano: lo stesso Pupi Avati ha spesso utilizzato la dizione “gotico padano”. In Ritorno a Bassavilla tutto questo c’è, ma spruzzato sapientemente da quella sferzante ironia che è tra le caratteristiche più gradevoli dello scrittore alessandrino.

Cronache, si è detto. In quanto tali, assumono talora un intrigante sapore autobiografico, dal momento che l’Arona cronachista non è mai osservatore asettico e distaccato. Al contrario, non perde occasione per deliziare il lettore con osservazioni e commenti, spesso salaci, quando non autoironici. Godibilissime in tal senso sono le pagine nelle quali rievoca una sua partecipazione a un incontro con degli studenti particolarmente attenti a certi temi.

Divertenti, condotte a tratti sul filo della nostalgia, le rievocazioni di antiche scorribande compiute dal giovane Arona, in compagnia di convinti ma improvvisati ghost busters.

Per dovere di completezza ricordo che le “cronache” sono apparse in precedenza su Carmilla online, il portale di Valerio Evangelisti, prima di essere raccolte, e per l’occasione riviste, in questa bella collezione.

Un’ultima annotazione sulla veste grafica del volume, sulla cui copertina troneggia un’immagine di Bassavilla di grande effetto e tenebrosità.

chiara perseghin

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