E’ la storia di Samuele Stocchino quella che Marcello Fois narra in questo romanzo, ambientata nel nuorese agli inizi del 1900. Come con tutti i personaggi entrati a far parte della leggenda, la realtà si mischia alla fantasia, senza che vi sia un confine netto.
L’autore percorre la vita del bandito sardo, dalla sua nascita fino alla sua latitanza in una grotta nel bosco nuorese. E’ una storia di guerra, di amore, di vendetta e di orgoglio. Sono le famiglie di pastori le protagoniste, in un mondo di povertà dove gli uomini dovevano partire per il fronte della Grande Guerra, così come è accaduto al nostro protagonista, che al suo rientro da eroe ha trovato equilibri spezzati che gridavano vendetta.
E’ un nuovo Fois quello che incontriamo in questo libro, l’autore ci mostra una terra dura, chiusa e questo traspare anche dalla lingua che usa, dalla contraddizione tra il dialetto e una lingua italiana ricercata. Mai come con questo romanzo si sente il tributo di Fois per la propria terra. (simona mammano)
Memoria del vuoto
