Mauro Marcialis

Mauro Marcialis, romano, nato nel 1972 dal 1994 vive a Reggio Emilia dove lavora come maresciallo capo della Guardia di Finanza.
Per diversi anni oltre al lavoro si dedicava solo al divertimento fino a che, nel 2000 la nascita della prima figlia gli ha fatto scoprire il significato della parola responsabilità. Ha quindi cercato cercato di impiegare il tempo in un hobby più casalingo e si è messo a leggere. Il primo libro è stato “Cento miliardi di dollari” di Luciano Simonelli. Non solo lo ha letto, ma ha cercato di capirne la struttura. A questo libro sono seguiti altri noir tra cui quelli di Ellroy. Appassionatosi, ha iniziato a scrivere.

Il primo libro “La strada della violenza”, ha per protagonista un maresciallo della Guardia di Finanza corrotto, che alla fine si redime per amore della figlia (non è autobiografico!). Il manoscritto era arrivato nelle mani di Sandrone Dazieri che lo ha pubblicato nella collana Colorado di Mondadori. Il titolo scelto da Marcialis era “L’innocenza sepolta”, ha dovuto cambiarlo, ma lo scrive nelle copie dei libri che autografa. Il protagonista di chiama Rollei, anagramma italianizzato di Ellroy.

Marcialis scrive a penna, per sentire la fisicità delle parole, poi ricopia con il computer. Non ha molto tempo libero, scrive durante le vacanze e quando non lavora. E’ molto veloce a scrivere, in una settimana ha scritto 150 pagine del nuovo romanzo che ha per protagonista un tronista bisex e uscirà a febbraio.

Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere
Avrei voluto scrivere “Sei pezzi da mille” di James Ellroy,. Sono contento dei libri che ho scritto

Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perché?
Vorrei essere uno scrittore tout court

Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare.
“American Psycho”, di Bret Easton Ellis
“Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin
“Fight Club” di David Fincher

Si può vivere di sola scrittura oggi?
No, per quanto mi riguarda

Favorevole o contrario alle scuole di scrittura creativa? Perchè?
Favorevole, sono utili per quanto riguarda l’aspetto tecnico artigianale della scrittura. Io ne ho frequentata una a Bologna.

ambretta sampietro

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