Andrea G. Pinketts in pillole

Andrea G. (Genio) Pinketts, scrittore attore e specialista in situazioni d’emergenza si confessa con Milanonera:
“Ho iniziato il 1.11.2006 il mio ultimo romanzo e sono fermo al primo capitolo perché nel frattempo mi sono ingozzato di vita. Per ora l’unica cosa certa è il titolo che mi guardo bene dal dire. Non sono fermo veramente, sono come Newton sotto il melo, aspetto che la storia mi cada addosso.
Il mio ultimo impegno lavorativo è stato come attore in un film che si chiama Zoe di Giuseppe Varlotta, con Francesco Baccini, Serena Grandi e Bebo Storti che sarà sugli schermi nella primavera prossima. Interpretavo la parte di un principe e avevo dovuto farnmi crescere la barba. Recentemente è uscita un’antologia, Incubi, curata da Raul Montanari, e pubblicata da Baldini Castoldi Dalai che contiene un mio racconto.”
Oltre che scrittore, Andrea Pinketts è un assiduo lettore: di solito legge un libro al giorno, con un exploit di tre libri perché li doveva presentare il giorno successivo.

Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere
Avrei voluto scrivere la Bibbia perché e scritta da Dio.
Dei miei, ogni libro era perfetto per il momento in cui l’ho scritto.

Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perché?
Sono uno scrittore di genere “degenere”

Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare.
“Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde
“Eri piccola così” di Leo Chiosso e Fred Buscaglione
“Una vita non basta” di Claude Lelouch

Si può vivere di sola scrittura oggi?
Si, se si hano attività collaterali. Io vado in televisione a fare il valletto di me stesso e tengo lezioni di indisciplina alla facoltà di Economia dell’Università della Calabria di Cosenza e all’Università della Sapienza di Roma

Favorevole o contrario alle scuole di scrittura creativa? Perché?
Sono assolutamente favorevole in quanto l’inutilità è un privilegio. Ho tenuto seminari di scrittura patrocinati dalla Porsche. IL mio motto è “quando parlo prendi appunti”.

Tu hai visto la trasposizione cinematografica di un tuo libro: che effetto ti ha fatto? E’ vero che nel passaggio fra la carta e la pellicola si perde qualcosa o no?
I miei libri sono sempre opzionati dal cinema ma non ci siamo mai messi d’accordo sul grano. In compenso sono un grande ispiratore di cortometraggi uno dei quali ha vinto per la migliore sceneggiatura il festival di Torino nel 2006.
Io più che altro ispiro opere d’arte. Dal 9 novembre alla galleria Blanchard di Milano Amira e Isa Pozzi presenteranno una mostra ispirata a un mio racconto “la Bestia e la Bestia”. Io sono tutte e due.

ambretta sampietro

Potrebbero interessarti anche...