Passato e presente. Due storie apparentemente scollegate, ma che, pagina dopo pagina, s’intrecciano, fino a diventare una figlia dell’altra. La parte storica racconta la vita, romanzata, di Franz Anton Mesmer, medico tedesco vissuto nel diciottesimo secolo. Padre del mesmerismo (metodo di cura che prevedeva l’utilizzo di calamite da applicare sul corpo del malato), grande esperto di ipnosi e di sonnambulismo artificiale, ma anche di pratiche alchemiche ed esoteriche. E sono proprio i suoi studi nel campo dell’ipnosi a fare da collegamento con le vicende ambientate nel presente. Perché un uomo vestito di nero, il volto coperto da un passamontagna, sembra utilizzarla per spingere ignari e insospettabili personaggi a compiere rapine e omicidi. Chi muove le fila delle inconsapevoli marionette sembra quasi prendersi gioco della polizia, la sfida più volte, ma riesce sempre a farla franca, lasciando come unico messaggio una misteriosa sigla da decifrare e interpretare.
Un’indagine difficile e pericolosa per il commissario Davide Ganz, poliziotto rude e dai metodi non sempre ortodossi. Dovrà affontare (aiutato dalla misteriosa Raabia, consulente della polizia) un’inchiesta che lo metterà a dura prova in quanto diversa da quelle affrontate in precedenza. Mettere insieme gli indizi, interrogare i testimoni, raccogliere prove e studiare i movimenti del misterioso burattinaio potrebbe non essere sufficiente. Per arrivare alla soluzione dell’Aenigma, Ganz dovrà scavare ancora più a fondo, entrare in quel pericoloso labirinto che è la mente umana e mettere da parte convinzioni e certezze. Confrontarsi con un gioco a incastri che lo porterà a conoscere meglio anche se stesso. Perché anche lui potrebbe essere coinvolto nel diabolico piano dell’uomo mascherato, protagonista suo malgrado di una sfida dall’esito incerto e imprevedibile fino alle ultime pagine del romanzo.
Aenigma
Ferdinando Pastori
