Il male non dimentica



Roberto Costantini
Il male non dimentica
Marsilio
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Tripoli e Roma. 1969-70 ed estate autunno 2011. Mike Balistreri è nato a ferragosto del 1950 nella capitale libica, nonno geometra dei coloni proprietario di enormi villa e uliveto, padre bello e affermato ingegnere cresciuto povero a Palermo, amata alta bella madre fascista Italia, bravo fratello maggiore Alberto. Cresce manesco e ribelle accanto ai ricchi vicini americani e alla numerosa famiglia in baracca di Mohammed Al Bakri, factotum beduino del padre Salvatore. Nell’adolescenza lui è il viziato capo della Mank (con Ahmed, Nico, Karim) in reciproco complicato amore con Laura Hunt. Tutto cambia nell’agosto 1969, quando qualcuno uccide Italia e i vari genitori gestiscono l’incruento colpo di stato di Gheddafi, che poi formalmente esproprierà e caccerà gli italiani. Pochi anni dopo Michele è un picchiatore fascista (Ordine Nuovo) salvato dal fratello, venti anni dopo un torvo capace commissario sciupafemmine, quaranta anni dopo il capo vecchietto della Omicidi senza più stimoli e passioni, dopo aver collegato nel 2006 lontane morti in Libia e omicidi recenti. Efferati delitti, traffici umani e vicende antiche tornano ancora a scuoterlo e finalmente scopre affari e interessi dello IOR insieme a chi, come e perché hanno ucciso la madre. Linda Nardi gli è di nuovo vicina, ne sarà felice. Ecco la fine dell’ottima trilogia del competente ingegnere romano 62enne Roberto Costantini , il passato in prima varia al presente e terza, il presente in prima varia al passato e terza. L’espediente di genere serve a raccontare con acume e tensione un pezzo di storia nazionale e internazionale. Stile ancor più affinato, qualche diario un po’ forzato. Segnalo il duello Kirk Douglas – Rock Hudson. Mitico Cohen (ma anche Modugno e Procol Harum). Cibo di risulta.

Valerio Calzolaio

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