Andrea Vitali – Una finestra vista lago



Andrea Vitali
Andrea Vitali
Garzanti
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Il romanzo Una finestra vista lago si snoda lungo un arco di tempo di oltre cinquantanni, dal 1920 fino al 1972 ed i protagonisti sono gli abitanti di Bellano, un paese sul lago di Como appoggiato sulla sponda lecchese.
Tutti i romanzi di Vitali hanno come scenario questa località.
Il comune denominatore del lungo racconto è il nome Arrigoni e leggendo il libro scopriremo il perché; tanti sono infatti gli abitanti di queste zone che portano questo cognome e molti di loro diventeranno protagonisti a loro insaputa di questa storia divertente e piena di piccoli gialli e risvolti sociali.
La storia narrata da Andrea Vitali è un lungo e perfetto incanto della società bellanese e con essa quella italiana di una gran bella fetta di novecento, al suo interno vi si dipana la vita di molte persone, aristocratici, politici, dottori, contadini, pescatori e piccoli malfattori.
Fin dall’inizio scopriremo molti personaggi singolari e talmente ben evidenziati che ci sembrerà di toccar con mano le loro vicende; non sarà altrettanto facile invece far luce su un singolo protagonista come spesso accade in molti romanzi.
Il protagonista della narrazione sarà e resterà sempre il paese di Bellano con i suoi caratteristici abitanti e di volta in volta faremo la scoperta di uomini o donne differenti.
Con lo scorrere delle pagine la trama sempre più fitta di eventi e circostanze ci ammalierà e tra un piccolo mistero ed un altro non ci sarà nemmeno lesinata la possibilità di strapparci un sorriso di fronte all’ennesima uscita comica di qualche cittadino.
Il nome Arrigoni continuerà comunque a recitare la parte principale ed a catturare la scena fino al finale che sarà vivo, colorito e ricco di sorprese.
Ho trovato il romanzo di Andrea Vitali davvero molto bello. Posso ammettere senza nessun dubbio che è una lettura talmente piacevole che leggendolo mi sono sperso nel paese di Bellano insieme a tutti i suoi abitanti e mi è sembrato di vivere lì con loro. Spesso mi sono visto passeggiare sul  lungolago a gustarmi il paesaggio montano intorno a me per poi rifugiarmi nel bar dell’imbarcadero a bermi un bel bicchiere di vino con gli avventori del locale e chiedere a uno di loro:
– Ma, Arrigoni chi?

Gianmarco Andreuccetti

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