Angeli innocenti



Paola Mizar Paini
Angeli innocenti
Fratelli Frilli Editori
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Ivan e il servizio clienti.
Con la fede ho un rapporto complicato. Sono un ateo fatto e finito ma non riesco a liberarmi dalla voglia di trascinare l’altissimo in tribunale – con tanto di ceppi ai polsi – per processarlo di tutto il male nel mondo.
Se iniziate a sentire caldo tranquilli, è solo l’inferno che si avvicina.
Nel caso vogliate mantenere immacolata la vostra anima, smettete di leggere e “grazie e arrivederci”.
Il criminale divino nei delitti può essere sia complice che mandante. Se ha un buon avvocato se la cava con l’accusa di omicidio colposo plurimo, altrimenti strage e l’ergastolo non glielo risparmia nessuno.
Inoltre è recidivo, non ha mai dato segno di pentimento e per futili motivi è in grado di perseguitare chiunque.
Quindi siete pronti a ritrovarvi piegati e distrutti sopra un cumulo di letame come Giobbe? Alla fine, se siete più pazienti di Argo e più fortunati di Gastone, potreste anche essere risarciti ma…
Ma i morti rimangono e, se potessero parlare un’ultima volta, non dispenserebbero perdono, griderebbero vendetta.
Se Ivan Karamazov avesse potuto rivolgersi al servizio clienti, avrebbe reso il biglietto per la giostra in cui gli innocenti soffrono. Io no, oltre alla restituzione vorrei anche il rimborso e la rovina del giostraio.
Oltre ad arrabbiarmi con Dio, ogni tanto leggo e, questa volta, ho allungato le mie zampacce su Angeli innocenti di Paola Mizar Paini. Si tratta del romanzo d’esordio dell’autrice, edito da  Fratelli Frilli Editori, che attraverso una trama noir assalta e corrode i legami tra gli uomini e la fede, senza mai assumere i contorni di un’eresia intellettuale di quelle che scoraggerebbero chiunque.
Sinossi: “Alagna, novembre. Un piccolo e tranquillo paese della Lomellina, immerso tra nebbie e risaie, viene scosso improvvisamente dal ritrovamento di un corpo nel cassonetto dell’immondizia vicino al cimitero. Il cadavere appartiene ad un ragazzino di 15 anni ucciso in modo atroce. Il Maresciallo Marchi della vicina caserma di Garlasco e il Tenente Sabrina Ferri iniziano le indagini che si rivelano subito difficili. Nessun indizio. Nessun movente.”
A differenza di moltissimi titoli freschi di stampa, Angeli innocenti, come alcuni “romanzetti” gialli stampati qualche secolo fa, ha la stessa cultura e sensibilità per trattare argomenti profondi che vanno oltre la mera risoluzione del caso.
Senza esagerare, direi che non ne uscirebbe con tutte le ossa rotte se si mettesse su un ring a scambiare pugni con peso massimo.
L’indagine si svolge in due luoghi e piani temporali differenti e ogni tessera mostra la complessità del disegno umano e divino.
Da leggere non solo per il mio entusiasmo ma perché belli sono quei libri che hanno l’urgenza di dire davvero qualcosa.

 

Mirko Giacchetti

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