Teofrasto è il Supremo Guardiano della camera di Thot, un camera segreta nelle viscere della Sfinge, in Egitto. Capisce che il tesoro custodito all’interno della camera è in pericolo, quindi manda un messaggero, Timeo a chiedere aiuto ad Archimede, che si trova a Siracusa. Quando Timeo arriva a Siracusa, la città è sotto l’assedio dei Romani. Timeo, scambiato per Archimede, al quale assomiglia tantissimo, verrà assassinato. Il grande matematico siracusano inizia così la sua fuga dalla Sicilia, per tentare di raggiungere l’amico Teofrasto in Egitto. Anche Teofrasto è stato assassinato, e con lui, un altro Guardiano della camera segreta. Archimede dovrà scoprire chi sta tentando di rubare il tesoro custodito e lo farà con l’aiuto di Daniele, Megaréo e Fileide, figlia di Teofrasto.
Intraprenderà un viaggio che lo porterà da Alessandria d’Egitto alla piana di Giza fino all’oasi di Siwa, per scoprire chi a tradito i Guardiani, causandone di fatto la morte.
“Archimede deve morire” è un bel giallo che sembra riportarci un po’ su banchi di scuola. La scrittura è infatti ricercata, da classico storico. La Storia, quella vera, si fonde con la storia raccontata da Annalisa Stancanelli, in un libro che si legge bene, scorre veloce e non mancano i colpi di scena. Il romanzo è un omaggio ad Archimede, matematico e fisico siracusano, le cui teorie sono tutt’ora oggetto di studio. Molto bello l’abbinamento proposto dalla Oakmond publishing che consiglia di gustare il libro, accompagnato dal Nero d’Avola, perché produrre vino, come la letteratura, è un’arte.
Archimede deve morire
Lucia Cristiano
