Attacco alla Cina di Michael Dobbs in tour. Seconda tappa: la recensione



Michael Dobbs
Attacco alla Cina di Michael Dobbs in tour. Seconda tappa: la recensione
Fazi
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Ieri è iniziato iì il blogtour per “Attacco dalla Cina” di Michael Dobbs Fazi Editore
Prima tappa: presentazione romanzo ed estratto a cura di La bottega del giallo  
Oggi seconda tappa con la nostra recensione
Le prossime tappe su : Penna d’oro, Chili di libri, Thrillernord, Contorni di noir

Il nuovo medioevo.
Vi è mai successo di incontrare una frase, un concetto o un ragionamento in grado di ampliare così tanto i vostri orizzonti da farvi sentire piccoli piccoli? Quando ho questa fortuna, ringrazio chi di dovere per avermi aiutato a colmare la mia ignoranza – che si estende per chilometri attorno a me – e parto subito per un viaggio verso nuovi strani mondi.
Mai sentito dire che viviamo in un nuovo medioevo? C’è chi crede che la Terra sia piatta, chi rifiuta la scienza medica e non solo a favore di parabole edificanti ed erbette miracolose, chi adora alcuni come se fossero dei taumaturghi in grado di guarire la scrofola, chi stringe la croce o il rosario perché ha paura dei saraceni e delle invasioni barbariche.
Non c’è che dire, le similitudini sono molte, anzi troppe.
Eppure, noi siamo più medievali degli stessi medievali e avremmo di che festeggiare se solo riuscissimo a posarci sulle spalle dei nani a cavallo dei giganti; noi abbiamo perso l’ambizione a elevarci perché preferiamo la velocità e poco importa che sia nei rapporti personali o nell’economia mondiale. Siamo degli individualisti – un pochino presuntuosi – che sfrecciano raso terra e verso ogni dove con visibilità a un palmo di naso.
In questo sciame viviamo tutti aggrappati a un equilibrio precario e basterebbe ancora una piccola dose di caos per accelerare lo schianto.
Nel momento in cui gli Stati Uniti d’America “litigano” con la Cina per Huawei e questioni di sicurezza nazionale, ammetto che la lettura di Attacco dalla Cina di Michael Dobbs è stata una lettura molto interessante. Ovviamente non si tratta di un delirio complottista estratto dalla parte più becera della rete, ma dell’ennesima prova di bravura dell’autore già noto per essere il creatore del ciclo dei romanzi di House of Cards.
Dopo Il giorno dei Lord, torniamo a infilare il naso nei retroscena della politica inglese seguendo le gesta – non molto eroiche – dell’ex soldato dei corpi speciali Harry Jones.
Per gli amanti dei generi e delle etichette, quelle persone che catalogano un libro in base allo scaffale, posso dire che non è un romanzo di attualità ma nemmeno di fantapolitica. Tento di cavarmela con una battuta: data l’alta presenza di politici è ovvio che si tratta di una storia crime.
Sinossi. L’ennesimo tradimento del marito della Presidente degli Stati Uniti d’America, un malfunzionamento della centrale atomica di Sosnovyj Bor in Russia, l’arresto di una spia al soldo del governo inglese, il rapimento di un diplomatico e altri errori dei sistemi informatici nei più svariati angoli del mondo sono le premesse per una nuova guerra mondiale. Harry Jones viene convocato dal primo ministro inglese Mark D’Arby per essere accompagnato in una località scozzese ad affrontare la grande minaccia cinese.
Non è possibile annoiarsi leggendo. Il lettore è sballottato tra la tensione che si crea nel confronto tra la volontà orientale di vendicarsi dei vecchi nemici e la difficile alleanza tra la Presidente degli Stati Uniti, il Primo Ministro inglese e il Presidente russo. I pericoli però non è solo sullo scacchiere internazionale, perché anche tra le mura del castello di Lorne, il luogo dove i tre leader tentano di assumersi le proprie responsabilità, c’è chi trama nell’ombra.
Potreste essere tratti in inganno dall’idea che Attacco dalla Cina sia un libro in cui da una parte ci sono i buoni e i cattivi, il bianco e il nero, la ragione e il torto ma non è così, dato che il grigio regna sovrano anche dove non dovrebbe esserci.

Mirko Giacchetti

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