Black blues – Attica Locke



Attica Locke
Black blues
Bompiani
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Se volete capire l’attualità non basta leggere giornali e ascoltare tg o programmi di informazione, bisogna che scegliate un libro scritto da un autore bravo e informato sui fatti. La conferma viene da “Black blues” (ed. Bompiani), secondo capitolo delle storie che vedono protagonista Darren Mathews, Texas Ranger di colore, creato dalla scrittrice Attica Locke. Il precedente capitolo “Texas Blues”, sempre pubblicato da Bompiani, ha ricevuto meritati premi e riconoscimenti a livello internazionale.
Il perché dell’affermazione iniziale è spiegato dalla vicenda raccontata dalla Locke,  che si svolge alla vigilia dell’insediamento di Donald Trump. Teatro della storia sono le sponde del lago Caddo, un’infinita distesa di acqua collocata tra il Texas e la Louisiana, in quelSsud degli Stati Uniti dove il razzismo rappresenta ancora una quotidianità pesante, dove la fanno da padrone associazioni neo-naziste e criminali come la Aryan Brotherhood of Texas o il più conosciuto Ku Klux Klan. Dove una stella sul petto, come quella del ranger Mathews, non ti mette al riparo da nessun tipo di violenza e, anzi, ti fa rischiare di più, perché all’odio dei bianchi si aggiunge la diffidenza dei neri. Una miscela socialmente esplosiva nella quale ha pescato a piene mani Donald Trump e che, dopo quattro anni di avalli e legittimazioni nei confronti delle organizzazioni razziste da parte del presidente degli Usa, di violenze e omicidi da parte della polizia, è sfociata ineluttabilmente nell’assalto a Capitol Hill delle scorse settimane. 
Il romanzo della Locke ha il merito di far immergere il lettore nel clima reale di quella società, nelle logiche che guidano i bianchi e i neri, nel brodo di coltura del razzismo yankee. E lo fa sia attraverso una storia dai contorni convincenti e dallo sviluppo da poliziesco solido e ben strutturato, sia attraverso i dialoghi, le emozioni dei protagonisti, le rigidità, le diffidenze, la violenza spicciola. Tutto questo con un linguaggio molto scorrevole e coinvolgente e un prim’attore perennemente in bilico tra il dovere del suo ufficio e la voglia di reagire emotivamente. Un lavoro certosino e dettagliato sotto il profilo socio-psicologico, quello dell’autrice, che sicuramente si avvantaggia di due fattori: Attica Locke è di colore ed è nata a Houston, in Texas, quindi conosce bene certe dinamiche, inoltre è un’apprezzata sceneggiatrice, cosa questa che le permette anche di dare il giusto ritmo alla sua scrittura, che non ha mai pause lunghe nello sviluppo dell’azione.       
La storia. In una sera d’inverno, Levi King, 9 anni, di rientro dalla casa di un amico a bordo di una piccola barca, scompare. La madre e il suo attuale compagno, uno spacciatore di medio livello, sono convinti che sia vivo e che l’abbia fatto sparire la nonna paterna. Il padre, Bill King, che è uno dei capi dell’Aryan Brotherhood of Texas ed è in carcere per aver ucciso un nero, scrive al Governatore dello Stato chiedendogli di ritrovare il figlio. Del caso viene incaricato Darren Mathews, che  affianca la polizia locale nelle indagini per ritrovare il bambino, ma contemporaneamente cerca prove che possano incastrare definitivamente Bill King e convincerlo a svelare i segreti della setta alla quale appartiene. Tutto questo nell’arco di un paio di settimane, cioè prima dell’insediamento di Trump, perché si rischia che dopo questo evento il clima e l’atteggiamento cambino nei confronti delle organizzazioni razziste, come poi è puntualmente avvenuto, mandando a monte anni di indagini. 
Un compito complicato ancor più da alcune vicende personali di Mathews, che ha appena ricomposto i pezzi del suo matrimonio e che ha il fiato sul collo di sua madre e del procuratore distrettuale di San Jacinto County, Frank Vaughn. La prima lo ricatta perché è in possesso di una pistola che sarebbe l’arma del dell’omicidio di un componente dell’Aryan Bortherhood of Texas. Vicenda nella quale un amico di famiglia è riuscito a evitare l’incriminazione proprio grazie al ranger Mathews che ha fatto sparire quella pistola, poi ritrovata e nascosta dalla madre. Il secondo è convinto che Mathews ne sappia molto più di quanto voglia far credere su quell’omicidio e lo incalza.
Due vicende che si intrecciano sul terreno dei diritti, della giustizia americana e di come viene gestita e praticata, delle speculazioni edilizie, dei rapporti difficili e violenti tra nativi americani, negri e minoranza bianca, che però detta legge ed è diventata più arrogante e vorace, al di sopra e al difuori di ogni regola. Con una violenza emersa alla luce del sole, arrogante, perché vincente anche sul piano politico.

Un noir gradevole e ritmato proprio come un blues, che sa bene dove vuole arrivare, permettendo anche una full immersion negli Usa di oggi, per capire cos’è stata la presidenza di Trump, perché ha fatto presa sugli americani e perché ha perso alla fine, spaventando anche chi lo aveva eletto.

Michele Marolla

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