Nicci French – Bugie di sangue



Nicci French
Nicci French
Solferino
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Neve Connolly è una cinquantenne della middle class londinese. Vive con il marito Fletcher ed i loro tre figli Mabel, Rory e Connor in una villetta dei sobborghi. E’ una grafica pubblicitaria: la società che ha fondato con i suoi tre più cari amici e compagni di università – la Sans Serif – dopo diversi anni di difficoltà è stata acquisita da un grosso gruppo, la Redfern.
Lì Neve si invaghisce di uno dei dirigenti – Saul Stevenson – e ne diviene l’amante. I due si incontrano segretamente in un pied-à-terre del centro, ritagliandosi brevi momenti di felicità intensa, facendo la massima attenzione a non farsi scoprire dai rispettivi coniugi e dai colleghi.
Saul ha una moglie algida ed insensibile, tutta proiettata alla cura di sé ed a coltivare la vita di società. Neve invece ha un marito depresso, che ha tentato senza troppo successo di intraprendere la carriera di creativo free lance e – soprattutto – ha una figlia, Mabel, prossima a lasciare il nido familiare per iscriversi all’università. E’ una ragazza abbastanza problematica, un’adolescente ribelle e sfaticata.
Un giorno Neve riceve un messaggio di Saul che la invita a presentarsi nel loro nido d’amore; vi si precipita, salvo scoprire che ad attenderla c’è il cadavere dell’amante riverso sul pavimento. Poco distante dal corpo, l’arma del delitto, un martello insanguinato.
Neve non chiama la polizia, teme di dover giustificare la propria presenza sulla scena del crimine e di far saltare così gli equilibri del suo matrimonio ormai stanco.
Per questo decide di fare la cosa sbagliata: ripulisce accuratamente l’appartamento, elimina ogni traccia della sua presenza e se ne va.
Da questo episodio prende l’avvio Bugie di sangue, in qualche punto anche un po’ surreale nei toni, in cui la protagonista ingaggia una duplice battaglia: da un lato, con la polizia, nella persona dell’Ispettore Capo Alistair Hitching, il quale intuisce che nella morte di Saul Stevenson, in qualche maniera, Neve Connolly deve essere implicata. Dall’altra con l’assassino, poiché Neve si accorge che più di una persona potrebbe avere interesse a far ricadere su di lei la responsabilità del delitto.
La protagonista si trova coinvolta in un vortice di sospetti e maldicenze fra colleghi. Non solo: dalle indagini emerge un’immagine di Saul molto diversa da quella idealizzata.
Il ritmo sincopato sarà particolarmente apprezzato dagli amanti del genere psicologico. I personaggi, nel dipanarsi degli avvenimenti, si caratterizzeranno sempre più, perdendo l’iniziale veste bidimensionale e stereotipata per apparire in tutta la loro tragica umanità. Ne uscirà una vivida fotografia della classe media britannica, realistica al limite del crudele, protesa alla conservazione dei propri privilegi e dell’immagine pubblica costruita con pervicace determinazione.
L’epilogo – che non svelerò naturalmente – è decisamente imprevisto, e ciò garantisce al romanzo il giusto grado di tensione narrativa, tipico dei thriller.

Il libro in una frase

“Non poteva sfuggire. Avrebbe dovuto andare avanti con la sua vita e comportarsi da persona innocente. Il fatto che lo fosse davvero – almeno per l’omicidio – non le era di aiuto”

Sabrina Colombo

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