Cha cha cha- noir de noantri

locandinaGli ingredienti ci sono tutti: l’investigatore solitario, ex poliziotto schivo e con una macchina di cattivo gusto, la bionda ricca ed avvenente in cerca di aiuto e comprensione, schiere di cattivi e la città eterna come palcoscenico.
Ma riuscire a dosarli e mescolarli insieme alla perfezione non è cosa facile e abbondando troppo da una parte si rischia di trascurarne un’altra.Cha cha cha di Marco Risi cerca un noir più moderno e attuale, partendo dai cliché del genere, sia nei personaggi che nella sceneggiatura.
Le vedute panoramiche di una Roma dalla luce e dai rumori soffusi zoommano pian piano sui singoli personaggi legati da un delitto apparentemente accidentale che li porterà faccia a faccia con i lati più oscuri e volutamente nascosti d’Italia.
Un “vedo non vedo” che attira lo spettatore, ma forse lascia troppo sopito un più profondo grido di denuncia verso temi scottanti e difficili da riportare come la corruzione ed i poteri occulti che decidono cosa e quanto è dato a sapere a noi comuni mortali.
Il cast interpreta il racconto utilizzando gli spazi concessi, forse troppo limitati per sviluppare appieno la psicologia e la storia dei personaggi, che accennano a fatti passati senza preoccuparsi troppo di dare chiare spiegazioni dei fatti.
Un Luca Argentero più maturo nella recitazione ma non ancora completo dirige l’orchestra dei comprimari nei panni di Corso, ex poliziotto duro e puro che abbandona il distintivo ed il marcio che per lui rappresenta e viene ingaggiato da una Eva Herzigova (più bella che brava) per tenere d’occhio il figlio. Togliendosi per dieci minuti il grembiule da oste della Garbatella, Claudio Amendola interpreta Corso, poliziotto più duro ma meno puro, il personaggio forse più criptico e affascinante del film, prodotto perfetto della società marcia e manovrata sottesa dalla pellicola.
Più noantri che noir, CHA CHA CHA azzarda un puzzle dove i pezzi alle volte si incastrano perfettamente e alle volte no, la cui immagine risulta  complessivamente accattivante, ma ancora troppo abbozzata.

 

 

Riccardo Masserini

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