Julia Heaberlin torna in libreria con un nuovo romanzo, un thriller singolare in cui il lettore si trova fin dalle prime pagine a contatto con il presunto assassino. Non è una tipica caccia al colpevole, ma un viaggio nella mente umana, ricca di traumi irrisolti, cuori spezzati e incomprensioni. Grace, ancora troppo piccola, ha perso sua sorella: Rachel è uscita di casa una mattina presto di tanti anni fa per poi non fare più ritorno. Tutte le ricerche sono risultate vane, nessuna traccia o indizio di una possibile pista e con il passare del tempo la polizia ha perso interesse per il caso.
Tuttavia Grace non si è mai rassegnata e ha passato gli ultimi dieci anni della sua vita a dare un senso a quella scomparsa, analizzando ogni dettaglio e particolare per lei rilevante; ha studiato mille volte la strada fatta da Rachel quel fatidico giorno e le persone che in qualche modo avevano avuto contatti con la sorella.
Adesso è ormai giunta a una conclusione e sa ciò che deve fare. Il colpevole è senza alcun dubbio Carl Louis Feldman, un fotografo accusato di sequestri di giovani donne, sempre scagionato a causa di una malattia mentale che gli causa gravi problemi di memoria. Grace non crede nell’innocenza dell’uomo, anzi, proprio a causa di una foto, è assolutamente certa del collegamento tra lui e Rachel. Ha un progetto ben preciso: si è finta la figlia di Carl, andando a trovarlo spesso nella struttura dove viene curato e ora è tempo di passare oltre e mettere in pratica il vero piano. È decisa a portare Carl fuori dalla struttura per un viaggio lungo dieci giorni con lo scopo di farlo finalmente confessare. Solo così Grace potrà girare pagina e, se non dimenticare, almeno andare avanti con la propria vita.
Però Carl sembra tutto fuorché un serial killer, è un uomo solo che molte volte si ritrova a parlare con persone immaginarie a cui ha dato nomi ben precisi, altre non ricorda neppure come si chiama. È una tattica per sviare la ragazza, oppure non ha mai commesso quei crimini di cui viene ancora accusato? Forse quella grossa perdita ha logorato Grace nel profondo e adesso, pur di dare un volto alla sua disperazione, è disposta a fare del male a qualcuno che potrebbe condurla pian piano verso una verità raccapricciante.
Chi ha ucciso mia sorella è un thriller che si legge tutto d’un fiato, grazie in particolar modo ai brevi capitoli, al ritmo incalzante e alle fotografie poste all’inizio di ogni sezione che conducono il lettore in uno stato di empatia e suspense. L’autrice decide di trattare un argomento importante e per nulla scontato, il dolore molto spesso ci porta a costruire delle gabbie mentali da cui difficilmente riusciamo ad uscire.
Chi ha ucciso mia sorella
Claudia Sermarini
