Isa la rossa è una splendida ragazza nemmeno ventenne che farebbe le fortune di molti uomini, il calore che irradia il suo viso è il motivo per cui il suo giovane uomo Ludovico Colzi ha deciso di vivere con serenità l’immediato dopoguerra.
Siamo nel 1948 e a Milano come in tutto il resto d’Italia la popolazione è alle prese con la ricostruzione, quella materiale improntata alle città ed ai servizi pubblici, alla ripresa delle attività lavorative, e a quella morale e interiore, alla ricostruzione di un ecosistema psicofisico improntato sulla felicità di vivere, sull’amare se stessi, le persone che ci circondano ed il rispetto per l’ambiente.
L’inferno appena superato non avrebbe dovuto riaffiorare nemmeno negli incubi.
I sogni dei due giovani sono però destinati ad essere ben presto infranti.
La natura umana purtroppo è intrisa di ambizioni fredde e calcolatrici, d’invidia, di vendette assassine e porta in se il germe malato della guerra, sempre e comunque.
Con il suo ultimo romanzo Ciro Pinto ci trasporta a rivivere alcune tragiche vicende della seconda guerra mondiale e gli anni immediatamente successivi e lo fa con l’arte del racconto nudo e crudo, dove le persone vengono evidenziate per quello che sono.
La storia di Isa e Ludovico assume fin da subito i contorni del giallo e del poliziesco e lo fa con un ritmo incalzante che ci attira nella lettura e ci sprona a leggere per scoprire i misteri insiti nel libro.
Un losco giro di denaro sporco iniziato prima del conflitto mondiale affiora infatti durante la narrazione e sarà il collante che terrà unite queste vicende prima, durante e dopo la guerra.
I destini di molte persone sono infatti preda durante l’esistenza degli appetiti a volte fin troppo voluttuosi di altri uomini e spesso ne pagano le conseguenze in modo innocente, per pura fatalità .
L’ex tenente di una brigata partigiana Ludovico Colzi sarà costretto a mettere da parte la sua nuova vita da tipografo e ripercorrere luoghi e vicende del suo recente passato per svelare un mistero che gli morde lo stomaco e gli attanaglia l’anima; dovrà farlo con la polizia alle calcagna e con nemici a tratti invisibili.
L’aiuto di vecchi amici si rivelerà importante e insieme dovranno raggiungere la verità , che immancabilmente farà male.
Vivere senza dolore è un obiettivo purtroppo molto difficile da raggiungere, il dualismo fra amore e odio, fra il rosso ed il nero, fra la nobiltà e la miseria è da sempre una costante dell’animo umano che si materializza perfettamente nelle vicende terrene.
Noir italiano al passo con i tempi.
Ciro Pinto – Senza dolore
Gianmarco Andreuccetti
