Jacopo Lomeli, decano del Collegio cardinalizio, viene chiamato d’urgenza dal prefetto della Casa Pontificia; giunto nella residenza del Santo Padre, gli viene comunicato il decesso di quest’ultimo. Dopo i primi, comprensibili attimi di smarrimento, Lomeli prende in mano le redini della situazione, onde evitare fughe di notizie e speculazioni sulla morte del Papa. In quei concitati momenti il decano capisce che la lotta per la successione al soglio pontificio è già iniziata, essendo presenti tre candidati forti: l’ex arcivescovo di Milano, il prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e il cardinal Adeyemi, possibile “primo Papa nero”. Lomeli si rende anche conto che toccherà a lui presiedere all’elezione, che si annuncia come una delle più controverse della storia.
Robert Harris conduce con maestria il lettore attraverso le stanze vaticane in cui si svolgono gli intrighi orditi dai cardinali. I 118 votanti vengono seguiti passo dopo passo nelle operazioni che precedono il conclave e in quelle successive, cruciali per l’elezione. La figura del decano Lomeli è utilizzata dall’autore per narrare il tutto, comprese le oscure manovre per favorire un cardinale oppure un altro. Fino alla sconvolgente rivelazione che chiude il romanzo.
