“Cuore di rondine” è, in estrema sintesi, un’autobiografia, quella del Comandante Alfa, ufficiale dei Carabinieri e fra i primi componenti del Gis, il Gruppo di intervento speciale dell’Arma, dalla fondazione dello stesso nel 1977 sino al 2004.
Un’autobiografia, va subito detto, tanto avventurosa da sembrare, erroneamente, romanzata, in cui sono narrati, dalla parte di uno degli “attori” principali, alcuni dei molti interventi effettuati da questo corpo d’elite sia sul territorio nazionale che all’estero, soprattutto nei teatri di guerra mediorientali.
Per gli amanti del genere, quindi, una ghiotta occasione per vivere dal di dentro alcuni momenti della lotta alla criminalità organizzata ed al terrorismo, che hanno segnato la cronaca ma soprattutto la storia degli ultimi decenni, passando attraverso la strage di Nassiriya, in cui il comandante Alfa, che in quel momento si trovava impegnato altrove, perse un collega e carissimo amico, sino alle libere elezioni in Iraq, preparate dalla coalizione internazionale di cui anche l’Italia faceva parte.
Ma non è questo il principale motivo di interesse del libro, che ha invece un’altra chiave di lettura, più intimistica, nella storia interiore del protagonista, che trova alla fine in se stesso, come è giusto che sia, il suo “cuore di rondine”, cioè la motivazione ed il coraggio per affrontare le prove e i pericoli a cui la sua particolarissima professione lo costringe.
La lettura non sempre è scorrevole, in quanto spesso si tende a cedere alla retorica ed a qualche ampollosità nel linguaggio, che appesantiscono un po’ il testo. Pregio, però, del libro è il fatto di mettere in risalto la personalità di uomini che, per il loro lavoro, potrebbero sembrare dei killer spietati ed invece rivelano sempre aspetti di grande umanità e, soprattutto, l’enorme senso del dovere e di dedizione al Corpo dimostrato dal protagonista e dai suoi compagni. Qualità rarissime in questa nostra Italia e per questo tanto più meritevoli di rispetto e considerazione.
