Delitto ad arte



Sara Kim Fattorini
Delitto ad arte
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Delitto ad arte, l’ultima fatica letteraria di Sara Kim Fattorini, ha la fascinazione del giallo complicato dove la verità è sempre una cosa abbastanza da evitare in alcuni ambienti e la vita patinata ed esclusiva fatta di jet lag e flute di champagne serve solo a mascherare l’enorme decadimento morale e i mille pericolosissimi segreti. In un mondo artefatto e racchiuso su sé stesso anche il delitto o l’omicidio fanno parte dello scotto da pagare per continuare indisturbati una vita viziosa e agiata.
David Fairchild, abile uomo d’affari e grande collezionista di arte lo sa bene. E quando trova sua moglie assassinata e composta in modo grottesco, nella loro casa di Milano al ritorno da un viaggio in Brasile, oltre che allertare le forze dell’ordine comprende immediatamente che deve rivolgersi anche un investigatore privato, un segugio, uno che non si fa troppe remore, qualcuno che porti avanti una inchiesta parallela, magari arrivando ad ambienti e personaggi a cui solo lui può arrivare.
Quel qualcuno è Guglielmo Corna. E il suo contributo si rivelerà fondamentale. La moglie di David, infatti, non solo è stata uccisa in modo crudele ma anche legata con dello spesso nastro adesivo al pavimento della sua casa, circondata da tutte le opere d’arte più importanti collezionate da suo marito e soffocata con piccoli pezzi di stoffa infilati in bocca e nel naso. Una morte grottesca, una sorta di messaggio inquietante che riporta alla performance del celebre artista Cattelan messa in scena in una nota galleria e con il direttore come modello, una presentazione a sua volta non priva di pericoli dove il malcapitato soggetto vivente per poco non ci rimetteva le penne.
Ma cosa vuol dire tutto questo e perché chi ha ucciso la signora Fairchild ha voluto in qualche modo replicare l’opera di Cattelan? Cosa sapeva la donna di così compromettente? O si voleva punire solo il marito? Tra una Milano che a tratti mette inquietudine e le spire criminali di una città come Miami l’indagine si arricchisce di colpi di scena e di altissima tensione per regalare al lettore un romanzo maturo e compiuto. Fattorini, infatti, dopo La chimica dell’acqua approda nuovamente al giallo e riscopre il suo personaggio feticcio del detective Corna ma lo fa in maniera più sapiente, con un linguaggio più fluido e meno singhiozzante della sua opera prima, con la capacità di cambiare registro e scenari con grande abilità e scrivendo pagine di intensa suspense.
Un buon libro per una piacevole lettura.

 

Antonia del Sambro

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