Dov’è Anna



Biagio Proietti Diana Crispo
Dov’è Anna
21 Editore
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L’incipit del romanzo di Biagio Proietti e Diana Crispo si trova già riassunto nel titolo. È da qui che inizia tutto e rispondere a questa domanda apparentemente semplice, Dov’è Anna?, sarà tutt’altro che facile.
Ci vorrà l’intero romanzo, con i suoi 47 brevi capitoli, le molteplici piste da seguire, gli indizi che porteranno spesso nella direzione sbagliata.
Anna Ortese è la moglie di Carlo: sono sposati da tre anni e si conoscono da quattro. Lei lavora come segretaria in una ditta edile, lui è un rappresentante di libri. La sera del 5 dicembre 1974 Anna non torna a casa.
La polizia inizierà le indagini senza riuscire a scoprire molto. Sarà Carlo, allora, a proseguirle, con ostinazione e caparbietà.
Quanti interrogativi può lasciare la scomparsa di una persona? Il senso di angoscia, di inadeguatezza, di colpa, di responsabilità sono solo alcuni dei sentimenti che vediamo divorare l’uomo durante la sua lunga ricerca.
La domanda, durante lo svolgersi della trama, non sarà più solo dov’è Anna, ma anche chi è Anna, o chi è stata, perché i vari indizi daranno di lei un’immagine sempre diversa: talvolta una vittima, altre una carnefice, talora una buona moglie o una fedifraga. Ma la realtà è che di lei non si saprà più niente fino alla fine del romanzo.
La domanda accattivante con cui inizia il racconto non permette mai al lettore di rilassarsi, di abbassare la guardia, di farsi un’idea.
Il gioco che gli autori intraprendono è riuscitissimo e congegnato alla perfezione. La scrittura è semplice e molto evocativa. Non a caso Proietti è un formidabile sceneggiatore e Crispo un’ottima autrice, del periodo d’oro della televisione italiana quando i programmi erano ben altro rispetto alla maggior parte di quelli odierni.
Il lettore non può che empatizzare con Carlo, lo comprende bene, lo trova simpatico come la maggior parte degli altri personaggi del romanzo e, quasi senza accorgersene, partecipa in prima persona alla sua continua ricerca, come se diventasse parte integrante della storia e si ritrovasse a camminare per le strade di Roma durante la notte, perennemente in preda all’ansia di scoprire finalmente la verità.
Questo gioco fatto di indizi che ci riportano sempre al punto di partenza, alla domanda iniziale, non fa che accrescere la voglia di leggere, di arrivare all’ultimo capitolo e diventa urgente e fondamentale per il lettore, come per Carlo, scoprire la verità.
Di Dov’è Anna? si potrebbe scrivere e parlare per ore, non solo della trama, ma anche della storia che c’è dietro al romanzo.
Nasce infatti come sceneggiato televisivo andato in onda nel 1976 e seguito da 28 milioni di persone con una presa sul pubblico che contribuì al cambiamento di una legge ingiusta e assurda sui pazienti ricoverati nelle case di cura.
È un bel romanzo che fa scoprire un vecchio sceneggiato (assolutamente da rivedere). Sono diversi, entrambi interessanti e ottimamente strutturati.
Viene voglia di interrogare i due autori per scoprire tutto quello che c’è di diverso tra l’uno e l’altro, tra sceneggiato e romanzo. Com’è stato riscrivere una storia inventata 40 anni prima, cos’è cambiato e perché ci sono alcune differenze tra i due?

 

Elena Zucconi

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