Dove c’è fumo



David Beckett
Dove c’è fumo
Bompiani
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Qualunque scrittore vorrebbe poter riscrivere i suoi primi romanzi anni dopo. La scrittura è più matura, il suo stile è definito e raffinato e ha ormai capito come far filare la trama senza intoppi o cali di tensione.
David Beckett ha avuto questa possibilità con la sua opera Dove c’è fumo (Bompiani). L’autore, divenuto famoso per il suo antropologo forense David Hunter, scrisse questo libro nel 1997. A distanza di 11 anni ha quindi ripreso uno dei suoi thriller d’esordio e gli ha ridato vita trasportandolo ai giorni nostri.
Kate Powell, la protagonista di questa storia, è una pubblicitaria avvenente, sicura di sé, combattiva, ma non nella sua vita privata. Una storia non troppo brillante l’ha segnata nel profondo, continua ad incontrare il suo ex e ancora non riesce a superare la strana sottomissione che sente nei confronti di quell’uomo. Quando Kate incontra Paul ha sempre l’assurdo impulso di chiedergli scusa anche se è lui a commettere degli errori nei suoi confronti.
Il resto della vita di questa giovane inglese sembra essere pieno di soddisfazioni: ha un lavoro che l’appassiona e in cui eccelle, ha degli amici a cui è molto legata. Però le manca qualcosa: un bambino. L’amore romantico non le interessa, non vuole un compagno, vuole solo un figlio. Ed è da questa decisione che nasceranno una serie di situazioni che complicheranno la sua vita e quella di chi la circonda.
I temi trattati in Dove c’è fumo  sono molteplici dagli abusi sulle donne alla procreazione assistita. L’autore ha ricreato in modo fedele gli stati d’animo e i problemi che una trentenne single deve affrontare qualora decidesse di fare un bambino senza avere un compagno. I dialoghi tra Kate e i suoi amici più cari mostrano tutti i dubbi e le contestazioni che la società ancora solleva rispetto a questo tipo di decisioni.
L’altro aspetto analizzato da Beckett è stato quello del rapporto tra abusato e carnefice. L’ex di Kate incarna il prototipo dell’arrogante misogino alcolizzato che non riesce a rapportarsi in modo sano ed equilibrato con l’altro sesso.
L’azione vera e propria di Dove c’è fumo si innesca con lentezza, l’autore ci conduce passo dopo passo in quello che diventerà l’incubo di Kate. Non ci sono strattoni fino a quasi metà della trama, ma da quel punto in poi l’escalation è rapidissima e l’epilogo è sfolgorante.

 

 

Eleonora Aragona

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