Draghi, dirigibili e mongolfiere – Luca Crovi, Paolo Barbieri



Luca Crovi, Paolo Barbieri
Draghi, dirigibili e mongolfiere
Oligo Edizioni
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Draghi, dirigibili e mongolfiere, C’era una volta Milano

Milano 15 aprile 1928, ore 1.55.
Il generale Umberto Nobile decolla da Baggio a bordo del dirigibile Italia. Sarà la sua seconda spedizione al Polo Nord dopo quella di due anni prima con il dirigibile Norge. È notte fonda e, prima di lasciare Milano, Nobile, incantato da quella città che ha appena imparato a conoscere, dà ordine di fare un  giro di ricognizione che gli regala un panorama da favola appena velato dalla nebbia. Il territorio di una città ancora solcata da canali e che un’antica storia voleva completamente ricoperta dal Lago Gerundio. Una città che ostenta miracoli di modernità quali l’idroscalo ancora in costruzione ma con già degli idrovolanti che si cullano dolcemente mossi dalla brezza notturna. Una città avviata ad essere metropoli con  l’Arena Civica dove navigano le gondole e ascendono le mongolfiere, ma ancora solcata dai navigli, vie d’acqua con i loro barconi carichi di merci che navigavano nella nebbia, la stessa secondo le antiche leggende scaturita dal soffio dei Draghi… Ma gli avieri non temono i draghi anzi come marinai del cielo li dipingono sulla carlinga, aerea polena dei loro vascelli alati. Un ultimo sguardo incantato su quella Milano tanto amata e ammirata da Stendhal che permette forse a Nobile di scoprirne la vera essenza dell’anima, con al fianco il suo terrier Titina, irrinunciabile compagna di viaggio e mascotte della spedizione. Il senso di meravigliato timore che si coglie nelle parole scritte da Luca Crovi è esaltato in Draghi, dirigibili e mongolfiere dalle illustrazioni di Paolo Barbieri che dipingono in modo chimerico, misterioso, anacronisticamente fantascientifico la milanesissima basilica di Sant’Ambrogio con accanto la Colonna del Diavolo. Il niveo duomo  di notte poi si presenta a Umberto Nobile come era apparso a Mark Twain «un incantevole e fiabesco cristallo di ghiaccio che potrebbe svanire in un istante». Nel 1928 Milano era una città emblema di un’intensa rivoluzione sociale, culturale e tecnologica. Insomma una città dove tutto cambiava e si evolveva continuamente. Ma non solo arte, pittura, letteratura, scultura e cinema, perché pure nuovi moderni tram correvano sulle rotaie, c le macchine invadevano pian piano le strade mentre ancora il Maestro Toscanini dirigeva orgogliosamente l’orchestra della Scala. È una moderna città proiettata verso il futuro la Milano che viene sorvolata dal dirigibile Italia mentre il caliginoso buio della notte rinfocola antiche leggende come quella del drago Tarantasio, spaventoso mostro goticheggiante che Barbieri raffigura con rara maestria quasi a rappresentare anche la mostruosità morale del tragico avvento del fascismo e i futuri orrori che gli eroici trasvolatori a bordo dell’Italia dovranno affrontare sulla banchisa polare artica.                                                                                                                 Ancora Un racconto di Luca Crovi per narrare la sua Milano. Un racconto colmo di stupore, curiosità, entusiasmo e poesia che ci rimanda a un non lontano passato cittadino da ricordare. Il “piccolo” libro illustrato sarà presentato in occasione del Festivaletteratura 2019, a Mantova venerdì 6 settembre.
Dopo il successo della spedizione a bordo del dirigibile Norge che aveva trasvolato il Polo, Umberto  Nobile ritornò al Polo Nord come comandante del dirigibile Italia. Questa nuova missione, diversamente dalla prima con caratteristiche prettamente sportive aveva un carattere marcatamente scientifico ed ebbe inizio il 15 aprile 1928, partendo dal quartiere di Baggio a Milano. Come equipaggio Nobile scelse diversi membri della spedizione del Norge, a cui aggiunse  tre scienziati: Finn Malmgren, il meteorologo e geofisico svedese, Frantisek Behounek, fisico e direttore dell’Istituto Radio di Praga e Aldo Pontremoli, fondatore del Dipartimento di fisica dell’Università di Milano. L’equipaggio era composto da sedici persone e dalla mascotte che aveva partecipato anche alle missioni del Norge: la fox terrier Titina. Purtroppo la spedizione finì tragicamente per colpa di una tempesta artica che provocò il disastroso atterraggio del dirigibile. Nobile si salvò, ma ci vollero ben 48 giorni perché una cordata internazionale guidata da una rompighiacci russa  riuscisse a recuperare il pochi superstiti del suo equipaggio.

Patrizia Debicke

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