Il fantasma di San Michele



Alessandro Reali
Il fantasma di San Michele
Fratelli Frilli Editori
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Il fantasma di San Michele, un giallo dagli echi storici
Una basilica romanico longobarda tra le più antiche e affascinanti di tutta l’Italia del Nord, tre giovani seminaristi e uno scultore che nasconde passati segreti: gli ingredienti perfetti per un giallo originale e a tinte soffuse che coinvolgerà il lettore fin dalle prime pagine.
San Michele a Pavia è un monumento ricco di storia e di attrattiva, una delle poche basiliche italiane risalenti all’XI° secolo conservate ancora intatte e che racchiude al suo interno elementi originari, cripte e reliquie di assoluto incanto.
Come può una basilica così meravigliosa ed esclusiva essere il luogo di un delitto efferato?
In Il fantasma di San Michele Alessandro Reali, nato a Pavia e consumato giallista, confeziona un romanzo che partendo dalla morte misteriosa dello scultore Gianni Malatesta, avvenuta proprio sul sagrato di San Michele una mattina nebbiosa, si snoda tra misteri e omissioni di un passato che continua a distendere le sue lugubre ombre sul presente dei protagonisti. A indagare sull’omicidio ritorna la coppia di investigatori Gigi Sambuco e Selmo Dell’Oro ingaggiati dalla vedova dello scultore per far luce su quanto è accaduto sul sagrato della basilica e la loro indagine parte da tre seminaristi, testimoni oculari e involontari dell’accaduto.
Quello che scopriranno durante la loro ricerca li porterà a lettere di antiche confessioni, misteri degli anni ’70, fantasmi della Resistenza che si muovevano tra le zone di Pavia e dell’Oltrepò e relazioni più che pericolose. In una atmosfera da giallo di altri tempi e con una location regina come la basilica di San Michele che rimanda ad atmosfere gotiche e arcani da svelare.
Bellissima ne Il fantasma di San Michele anche la costruzione dei personaggi, sia quelle dei protagonisti sia quelle degli attori minori in un romanzo corale dove la suspense e la trepidazione si snodano in un crescendo sapiente e seducente.
Alessandro Reali è bravissimo ugualmente a usare il miglior linguaggio possibile per la narrazione del giallo all’italiana con riferimenti presi dall’uso comune, frasi delle canzoni di Paolo Conte, espressioni tipiche usate degli investigatori,
E che dire di Sambuco e Dell’Oro? Seduttori, indolenti, colti a loro modo, perspicaci e determinati. In una parola: geniali. La coppia perfetta che dà al romanzo di Reali il “ginger” in più che i lettori non possono non adorare.

 

Antonia del Sambro

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