Favola splatter



Beppe Tosco, Francesco Tosco
Favola splatter
Frassinelli
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Respirare a pieni polmoni.
Dopo ben quattordici anni ho fatto pace con Joel Schumacher. Non lo conoscevo di persona ma – nel 2007 – ho visto Number 23, così ho capito che era venuto il tempo di perdonarlo per Batman Forever e Batman & Robin.
E pensare che si trattava dello stesso regista che ha dato vita a William “Bill” Foster, alias D-Fens, interpretato da Micheal Douglas. Un personaggio che nella sua “giornata storta” ha avuto una piccola “spinta” grazie al traffico, un po’ di caldo e altri problemi.
Vero, dovrei smetterla di citarmi addosso, non posso farne due in una sola frase; The Killing Joke di Alan Moore e Il ritorno del cavaliere oscuro di Christopher Nolan.
Basta una giornata storta per lasciarsi trasformare in un maniaco omicida? Siamo così vicini a essere tanti piccoli “Bill”?
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se tutta una città, nello stesso giorno, ricevesse una spinta?
Favola Splatter di Beppe Tosco e Francesco Tosco edito da Frassinelli risponde a questa domanda.
Allora, il romanzo mi è piaciuto parecchio. Dalla sua ha uno stile guizzante, niente scrittura piatta e liscia come di norma ci si immagina il Mar Morto. Con delle calibrate dosi di ironia, un ritmo ipnotico e un retrogusto pulp è davvero difficile resistere alla lettura compulsiva.
Per quanto riguarda la trama segue le disavventure di Lola, Vladi e il Tenente dei Carabinieri Diego De Leo. I tre sono una diciassettenne di carattere, un moldavo tredicenne ma abbastanza scafato per essere adatto a qualsiasi situazione e un rappresentante dell’Arma siciliano assai deciso e che ha da poco superato i quaranta. Tentano di sopravvivere nella Milano del 2032, per l’esattezza nel giorno in cui otto tonnellate di droga e altre sostanze psicotrope sono in sospensione nell’aria.
Lo stupefacente in questione è La Little Virgin. Nient’altro che della cocaina pura al 96 %, recuperata dalle fogne cittadine con qualche processo chimico per renderla meno dannosa e più gradita all’olfatto.
Insomma, una produzione a chilometri zero che si basa sullo sfruttamento della vescica e dell’intestino del Tossico medio. Un ciclo produttivo naturale, ecologico ed economico messo a punto da Pop, un grandissimo spacciatore rumeno laido e sognatore.
E siamo solo all’inizio. Il resto di Favola Splatter  è un susseguirsi di situazioni surreali, palazzi presidiati da guardie geriatriche o trasformati in monoliti argentati, l’autobus novanta sbarrato guidato dal cacciatore di zombie Mauro, Giac Giacobbe guardia armata con il cuore infranto, fratelli blogger virali e macellai, un falco e altri personaggi secondari pericolosamente simpatici e psicopatici.
È tutto così glamour, ma questa è una battuta che capirete solo leggendo.

Mirko Giacchetti

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