Francesco Carofiglio

“L’estate del cane nero” pubblicato da Marsilio in poche settimane è arrivato alla terza edizione e è stato accolto in modo molto positivo dagli appassionati di libri.
E’ il terzo libro di Francesco Carofiglio, dopo With or without you (BUR) e, insieme al fratello Gianrico, la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli) per cui aveva realizzato i disegni.
Sempre insieme al fratello, ha appena realizzato la sceneggiatura della trasposizione cinematografica di “Il passato è una terra straniera” che verrà presentata al Courmayeur Noir Festival a dicembre.

E’ stato facile pubblicare L’estate del cane nero?
Il primo romanzo With or without you è rimasto un po’ negli scaffali di un paio di cas editrici e poi pubblicato da BUR. L’estate del cane nero è stato pubblicato da Marsilio in tempi più rapidi.

Hai frequentato un corso di scrittura?
No, vengo da esperienze di teatro e sceneggiatura cinematografica.

Che cosa comporta far parte di una famiglia di scrittori? E’ vantaggioso o penalizzante?
Non lo so. E’ la stessa cosa che per gli idraulici o gli ortopedici, credo. A parte gli scherzi, ciascuno dice all’altro quello che pensa. E’ vantaggioso, ci fidiamo l’uno dell’altro.

In che percentuale sei architetto, attore e scrittore?
Non sono in grado di dare numeri anche perché le tre attività si mescolano. Talvolta mi sembra di fare un unico mestiere che comporta declinazioni differenti.

Quando trovi il tempo per scrivere?
Mi ritaglio uno spazio quotidiano, faccio schizzi, prendo appunti ogni giorno, non in maniera ossessiva.
Quando sono dentro una storia scrivo in maniera più assidua.

Che opinione hai degli agenti letterari? Ne hai uno?
Non ho un agente letterario ma sto valutando alcune proposte. Indubbiamente il lavoro di un buon agente ti solleva da alcune incombenze e consente di dedicarsi maggiormente all’aspetto creativo.

Favorevole o contrario ai premi letterari? Hai mai partecipato?
Non sono pregiudizialmente sfavorevole, ogni premio ha la sua storia. Al momento non ho ancora partecipato.

Per cosa faresti carte false (editorialmente parlando)?
Non farei carte false per nulla in generale. Credo.

La più bella soddisfazione avuta come scrittore?
Il commento di un signore anziano a una presentazione. Mi ha detto che quando legge i miei libri il suo cervello riposa. Però magari voleva dire che si è addormentato, chissà.

A chi vuoi dire grazie?
Mi piace dire grazie agli incontri, quali che essi siano, perché credo che nel bene e nel male scatenino nuova vita.

Progetti letterari per il futuro?
C’è in cantiere una storia nera…

Ambretta Sampietro

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