Giallo di sera a Ortona 2- I grandi ospiti. Mirko Zilahy e la sua trilogia del male.

Due weekend all’insegna del giallo noir, con con la partecipazione degli autori crime più noti del nostro Paese e di volti noti dell tv.
A questo aggiungete una suggestiva piazzetta che domina il mare: ecco a voi Giallo di sera a Ortona, giunto alla seconda edizione, visto il grande successo dell’ anno precedente.
La manifestazione di terrà a Ortona (CH) in due weekend di luglio, 17/18/19 e 24/25/26 sempre sotto la direzione artistica di Romano De Marco.
MilanoNera vi accompagnerà con un appuntamento giornaliero a conoscere gli ospiti che interverranno.
Oggi riproponiamo la nostra recensione a La forma del buio, il secondo  libro della trilogia del male con protagonista il commissario Mancini.
Mirko Zilahy presenterà la trilogia, in uscita in una nuova edizione, a Giallo di Sera a Ortona domenica 26 luglio alle ore 20.00
Ci vediamo là!

 

La forma del buio
Roma è scossa da brutali omicidi.
Un serial killer, ribattezzato “Lo scultore”, uccide posizionando e trasformando i corpi delle vittime in modo che richiamino figure della mitologia classica: Apollo e Dafne, il Laocoonte, Bacco, la Sirena.. Segue un suo percorso che ha una logica perversa. Solo una persona è in grado di capirla, interpretarla e fermare il mostro: Enrico Mancini, già protagonista de “È così che si uccide”.
Enrico Mancini, però, dopo il caso dell’ombra, si è ritirato in montagna per combattere i propri di mostri.
Deve imparare a gestire, smaltire e trasformare la sofferenza per la perdita della moglie, dolore che diventa rimorso e non fa di certo meno male.
Non solo, deve anche affrontare un’altra sfida e provare a vincere la sua paura di fallire. Ed è proprio questa lotta contro il caos interiore che lo perseguita a fare di lui l’uomo in grado di trovare e fermare l’omicida. Torna quindi in pista e con lui tutta la sua squadra.
Inizia così una lunga caccia, dove storia personale e indagine si mescolano, dove ogni personaggio combatte le sue paure, perché ognuno ha il suo mostro da sconfiggere. Ogni buio ha la sua forma.
Un libro che ha diversi livelli di lettura, l’intrigante e avvincente storia thriller nasconde riflessioni molto profonde, simbolismi e richiami ai classici. Scritto con una lingua solo all’apparenza semplice, ma al contrario estremamente ricercata e mai banale, mai uguale a se stessa.
Un linguaggio e uno stile che offrono anche suggestioni visive e olfattive non difficili da cogliere e che completano le immagini.
Un protagonista complesso, un profiler la cui personalità capisce e lambisce quella dei colpevoli a cui dà la caccia, quasi ne fossero il suo riflesso, la sua “ombra”…
A fare da sfondo una Roma spogliata della sua bellezza storica, descritta impietosamente, vista nei suoi angoli più degradati e bui, quasi lo scheletro dello splendore che fu.
Il ritmo narrativo sembra più alto del libro precedente, si corre veloci nella storia.
I capitoli in corsivo, poi, permettono di dare uno sguardo più particolare e profondo a ciò che si cela nelle pieghe della trama.
Se in È così che si uccide a un certo punto si parlava di anamorfosi, che si potrebbe tradurre in guardare le cose da un altro punto di vista, la parola chiave di La forma del buio è metamorfosi. Due concetti che, in fondo, si somigliano molto: il cambiamento è crescita, è evoluzione.
E lo sono anche la lettura e la scrittura.
Una storia che si infila negli anfratti dell’animo umano, che ne esplora i lati oscuri, le zone grigie e buie, che indaga sulle conseguenze delle azioni compiute e il cui finale lascia comunque l’amaro in bocca. Come la realtà

Nell’attesa dell’inizio di Giallo di Sera a Ortona, MilanoNera vi ricorda che  ogni giorno alle 16.00 uscirà un articolo riguardante gli ospiti del festival. A domani con…
Per saperlo ci  vediamo domani alle 16.00

Cristina Aicardi

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