Giudice Toccalossi



roberto centazzo
Giudice Toccalossi
frilli
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Con una Savona invernale e ventosa a fare da sfondo, Roberto Centazzo nel suo primo exploit da giallista recupera panni che gli sono congeniali e indossa, lui ispettore di polizia nella vita, quelli di un giudice, tutore della legge, Lorenzo Toccalossi. E, ciliegina sulla torta, gli offre il compito di protagonista ed efficace voce narrante.

Lo scenario si apre nel centro storico di Savona, in un edificio fatiscente di via dei Cassari, con l’uccisione di una bella prostituta albanese.

La porta dell’appartamento è intatta. Nessun segno di scasso. L’assassino era noto alla vittima.

Uno scadenziario rigoroso, una tabella di marcia di 11 giorni dal 13 dicembre, Santa Lucia, al 24, la vigilia di Natale; anche le prostitute per le feste tornano a casa, e questo è il tempo massimo concesso per risolvere il caso.

Con un rapido passaggio di mano, il Procuratore, per un’istintiva antipatia nei confronti dell’ispettore che per primo ha raggiunto la scena del delitto, offre l’incarico al capitano dei carabinieri Ruggero Maugeri.

Ma la banda criminale che sta dietro al giro milionario di sesso e droga provoca agli investigatori solo notti insonni e giornate sterili, spese tra appostamenti e intercettazioni. Poi, finalmente un nome, un indizio: l’Ammiraglio.

Ma il giudice Toccalossi lucido, sottile, pur tetramente ammantato di solitudine e rimpianti, ci porterà alla incredibile e forse un po’ amara sorpresa finale che consentirà di sbrogliare il caso e arrestare l’omicida.

Poi, con la sua esperienza, si concederà di fare a ‘qualcuno’ un ‘regalo’ di Natale, giustamente ricompensato da campane a festa dell’Alleluja!

patrizia debicke

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