Giulio Leoni racconta in anteprima il suo nuovo ebook: Verrà stanotte un dio oscuro

Un tempo, quando la narrativa dell’orrore muoveva i primi passi, si pensava che il terrore scaturisse dall’eccezionale: la paura si nascondeva nell’ombra, nel bosco, tra le tombe di un cimitero abbandonato o nelle segrete di un castello. Oppure nel vuoto, nell’assenza. Fino a quell’assenza assoluta che è il biancore del non essere, fosse quello del dorso di Moby Dick o i ghiacci del polo in cui si perde Gordon Pym.
Se la stessa vita degli uomini era affidata alla perfetta conoscenza degli spazi limitati in cui essa si svolgeva, e al completo dominio dei pochi strumenti di cui si disponeva, era fuori di questi confini che si celava l’orrore. Ma oggi invece, in un’epoca in cui il nostro tempo si consuma in spazi apparentemente sterminati di cui in realtà non sappiamo nulla, abbiamo scoperto l’orrore del quotidiano. Perché il mondo quotidiano è proprio quello che conosciamo meno, schiacciati dall’ovvietà ripetitiva delle nostre azioni che nasconde l’ignoto e l’inatteso. In poche cose come in quello che ci circonda si celano infatti nuovi confini sconosciuti: come per l’auto che usiamo tutti i giorni con la massima familiarità, e che si trasforma repentinamente in un essere ostile se soltanto decide di arrestarsi all’improvviso lungo la strada.
Verrà stanotte un dio oscuro esplora appunto uno di questi spazi che non sembrano nascondere alcun risvolto perverso, il mondo della scuola. Un mondo di cui tutti abbiamo avuto personale esperienza, che abbiamo attraversato per molti anni della nostra vita e che proprio per questo ci sembra di conoscere perfettamente. La scuola è la base comune di ogni nostra esperienza, è il mezzo attraverso cui il nostro linguaggio si è trasformato da semplice istinto biologico in comunicazione sociale, la nostra iniziazione alla vita. Si dice spesso che il demonio si nasconda nei particolari. È vero, ma più ancora l’orrore, il male, il demonio allignano non tanto nei particolari, quanto nelle contraddizioni. E la scuola è un universo concentrazionario di contraddizioni. Una singolare contraddizione in termini.
Pensate a cosa sia nella sua essenza, una scatola progettata per ospitare contenuti diversissimi tra di loro. Chiedete a un qualunque esperto di imballaggi, e vi risponderà che è una cosa impossibile, non esiste sulla terra un solo esempio di contenitore adatto per oggetti dalla forma, peso e consistenza diversa. Eppure nella scuola avviene proprio questo: si disegna una classe, si mettono insieme un complesso eterogeneo di diversità che si cerca di ridurre a forza a qualcosa di unico, senza ovviamente riuscirci. In una classe le diversità al massimo si nascondono, celate dietro la paura, il senso dell’ordine, le convenzioni. Le abitudini.
Ora, mi sono chiesto, che cosa avverrebbe se un insieme di diversità si trovassero improvvisamente a confrontarsi con una diversità assoluta? Se nel banco accanto non comparisse semplicemente un altro compagno, ma l’Altro? Se in un contesto che mira all’ordine, e anzi propone l’ordine e la regola come obiettivo primo dello sforzo comune, si inserisse un elemento che proprio dell’ordine fa la negazione totale, un elemento in nessun modo riconducibile a un qualsiasi elemento della nostra esperienza quotidiana?
Che è esattamente quello che avviene nel racconto. E quando si apre la porta sull’Altro non ne escono soltanto i demoni nascosti oltre la soglia, ma anche quelli che vivono dentro di noi…

(L’ebook in formato epub sarà in vendita in tutte le librerie online da giovedì 15 marzo, mentre è già disponibile in formato kindle)

Giulio Leoni

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