Questo è l’inferno: non sapere da quanto tempo sei all’inferno.
Sono mesi o minuti che cammino in questo bosco desolato?
Sto cercando la piramide da due giorni o da vent’anni?
Se potessi farlo, mi strapperei il cuore con le mani. Ma non posso.
Non con queste mani.
E allora lo supplico, il mio cuore. Gli chiedo di fermarsi.
A ogni passo grido: Ti prego, fermati! Liberami!
Perché ti ostini a funzionare? Fammi morire!
Dentro questo bosco, io ci sono da vivo.
E anche l’inferno è preferibile agli Annientatori.
L’incipit è folgorante, la storia avvincente e il finale… sconcertante.
Gianluca Morozzi torna in libreria con il nuovo romanzo “Gli annientatori” e arricchisce con un nuovo volto la stravagante galleria di personaggi creati dalla sua penna. Il protagonista della storia, Giulio Maspero, ha due sincere passioni, la scrittura e le ragazze. La prima, dopo un esordio stentato, gli ha regalato qualche soddisfazione mentre la seconda lo farà scivolare lentamente all’inferno. Per colpa di una ragazza, infatti, si troverà improvvisamente senza fidanzata e soprattutto senza una casa dove tentare di completare il suo quarto romanzo e sopravvivere a una torrida esatte bolognese. Il problema sembra trovare una soluzione grazie al fortuito incontro con un disegnatore di fumetti conosciuto anni prima che gli offre una sistemazione. Galvanizzato e spinto da un ritrovato entusiasmo, Maspero comincia a credere che che la fortuna stia girando dalla sua parte e non presta attenzione a tanti piccoli segnali che, al contrario, dovrebbero spingerlo a tenersi il più lontano possibile dalla mansarda che andrà a occupare.
In sospeso tra reale e surreale, grottesco e con un finale imprevisto e inquietante, “Gli annientatori” sviluppa pagina dopo pagina un crescendo inarrestabile di tensione e angoscia. Calamita l’attenzione del lettore, lo inchioda disseminando il racconto di dettagli e allusioni. Lancia esche e disegna punti interrogativi che troveranno risposte solamente nelle ultime pagine. Quando gli incubi prenderanno forma e sostanza. Quando la palpabile inquietudine che pervade l’intero romanzo si materializzerà sotto gli occhi di Maspero in modo alienante e sconcertante.
