Gli orchi di Courcelles



Patrizia Debicke
Gli orchi di Courcelles
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Il racconto lungo di Patrizia Debicke  “Gli orchi di Courcelles” è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, che ancora perseguita l’immaginario collettivo.
Siamo nell’agosto del  1996 a Houffalize, ridente cittadina nel cuore profondo delle Ardenne. In un tripudio di colori e profumi frotte di turisti si preparano a festeggiare la Fiera d’estate. Ma due uomini, Ferdinand e Robert si mescolano alla massa di turisti festanti per scegliere la loro prossima preda. La mente è Ferdinand, lucido, spietato mentre Robert è un tossicodipendente che esegue gli ordini, per poter avere un’altra dose in cambio. L’hanno già fatto altre volte, sono una coppia già rodata, hanno ognuno il proprio ruolo e scrutano la folla fino ad individuare Barbara, poco più di una bambina, con le forme ancore acerbe, ma comunque in grado di soddisfare gli appetiti del Vecchio.
La studiano, la seguono, fanno proprie le sue abitudini e infine la rapiscono.  Quando i genitori si presentano alla polizia per denunciare la scomparsa della ragazzina, il caso viene affidato a Jean Roussin, un dectetive nato, serio, motivato che crede nel suo lavoro e intenzionato a ritrovare la ragazzina. Sarà la sua caparbietà, la sua innata capacità di collegare casi analoghi avvenuti in altre cittadine a dare la svolta alle indagini.
Con questo racconto lungo, con uno stile giornalistico, secco, e con un’analisi lineare, Patrizia Debicke punge un nervo scoperto, raccontando una vicenda che nessuno di noi ha mai, purtroppo dimenticato: il caso del mostro di Marcinelle. Lo fa scandendo l’ordine cronologico delle giornate di un agosto caldo,  colorato e profumato di fiori, con il sole che scalda la pelle di turisti ignari di ciò che sta succedendo. Ma infine piove, come se anche il cielo avesse bisogno di piangere le piccole vittime de Gli orchi di Courcelles.

Lucia Cristiano

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