I grandi ospiti del NebbiaGialla: Giampietro Vigorelli – Ferro



Giampietro Vigorelli
I grandi ospiti del NebbiaGialla: Giampietro Vigorelli
Piemme
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Giampietro Vigorelli  sarà uno dei grandi ospiti del NeggiaGialla Suzzara Noir Festival 2020. 
L’appuntamento è a Suzzara (Mn)  dal 31 gennaio al 2 febbraio 2020. Giampietro Vigorelli  vi aspetta sabato 1 febbraio alle ore 11.00.
Qui tutte le info sul NebbiaGialla 2020
Nell’attesa, vi riproponiamo la nostra recensione a Ferro, Piemme.

Direttore creativo, pubblicitario di successo e padre di Jake La Furia – rapper dei Club Dogo, celebre super gruppo che ha ridefinito l’hip hop italiano negli anni 00 –, Gianpietro Vigorelli affida a Piemme il suo romanzo d’esordio intitolato Ferro. La prima opera dell’autore milanese colpisce il lettore come un pugno in bocca sin dall’incipit: l’impronta marcata e lo stile immediatamente riconoscibile si caratterizzano per una commistione corrosiva di azione, sarcasmo, ironia e violenza spietata. Le atmosfere pulp riportano ai film di Tarantino, sembrano citare esplicitamente classici del cinema crime britannico come Lock & Stock o The Snatch, ma anche pellicole più recenti come Slevin.
Il protagonista di questa storia, la cui ambientazione muta dalla Puglia brindisina, a Bologna fino a raggiungere Milano, si chiama Ferruccio Camerano, noto Ferro, uno scrittore semi-fallito che pubblica gialli con una caratteristica fondamentale: l’omicida è svelato già nelle prime pagine. In odio al suo editore e senza reali possibilità di sfondare, Ferro viene risucchiato in una pessima storia di prestiti a strozzo e arti mozzati che arriva fino Cisternina, città d’origine dove ritrova il fratello gemello Cesare e soprattutto a Dragan Arsic e Nigella, due criminali dell’Europa orientale con il pallino dello sterminio dei propri simili.
Il racconto ripercorre al contrario gli eventi che hanno portato Ferro all’interno di una cella frigorifera, l’incontro con Nicola Malasorte, un criminale di mezza tacca originario delle stesse zone, e l’inizio della caccia a Zoran Baycusa, la nemesi di Dragan Arsic. Il linguaggio asciutto di Vigorelli si riempie di figure retoriche: paradossi, allegorie, similitudini e metafore esplodono davanti agli occhi del lettore insinuando il sospetto che la riconosciuta dote di Jake La Furia per le cosiddette punchlines sia in realtà un fattore genetico più che una semplice virtù personale.
Un vortice di personaggi a volte sopra le righe, altre volte semplicemente assurdi, si muove freneticamente tra le città menzionate, scattando Polaroid di attimi sempre al limite. Tra questi viene a galla Jadranka, una donna decisa fino al parossismo, con un occhio tatuato nel punto più intimo che la Natura abbia dato al corpo umano. In una fase finale dove nessuno dei personaggi è quello che sembra, dice di essere o si credeva fosse, Vigorelli chiude la vicenda con un crescendo wagneriano che rimette tutti a posto come avrebbe fatto Marie Kondo.

Thomas Melis

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