Hans Tuzzi – La notte di là dai vetri – Le indagini di Norberto Melis



Hans Tuzzi
Hans Tuzzi
Bollati Boringhieri
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L’Italia degli anni ’80 è lo sfondo su cui spiccano le indagini del commissario Melis racchiuse in questo romanzo. Sono tre episodi distinti che si svolgono in tre anni diversi, 1982, 1984, 1986.
Nel primo si racconta di uno strano omicidio, in una Milano accaldata, in piena estate. Nella notte dei festeggiamenti per la vittoria italiana ai Mondiali di calcio, Gallazzi, capo degli ultrà del Milan viene ucciso. Le ipotesi sul movente spaziano su più fronti. Innanzitutto partono dal mondo della tifoseria estrema con i suoi sconfinamenti nella politica di destra altrettanto estrema. Poi però si allargano comprendendo le ramificazioni in tutt’altro campo, ovvero quello del traffico di droga con strascico mafioso. D’altra parte però Gallazzi era noto anche per le sue avventure amorose e questo allarga ulteriormente il campo di indagine. Finché non arriva una lettera anonima in questura, scritta quasi sicuramente dall’omicida. Melis dovrà sfoggiare tutto il suo acume per rintracciare il misterioso mittente e scoprire le ragioni del suo gesto.
Nel secondo racconto un misfatto viene scoperto per puro caso. Due bambine scappano ingenuamente di casa e si perdono. Per fortuna l’allontanamento è breve e il ritrovamento veloce. Però le due bimbe raccontano di aver assistito a una raccapricciante scena. Un gioco di ombre alla finestra ha mostrato loro un uomo che tagliava la testa a qualcuno. Melis dovrà cercare la verità e scoprire cosa si nasconde in realtà dietro quella che sembra in apparenza una fantasia.
Nel terzo e ultimo episodio il commissario è ospite di amici in una bella e antica villa in Liguria, affacciata sul mare. I padroni di casa asseriscono che nella torre si celano uno o forse due fantasmi e raccontano agli ospiti la triste storia della giovane vissuta lì e dei suoi due corteggiatori. Melis studiando i documenti e i resoconti del periodo riuscirà a trovare la soluzione del vecchio enigma e a rasserenare gli animi degli amici.
Le tre vicende, tra loro distanti, sono tra loro connesse dal motivo della notte, quella notte che Melis contempla di là dai vetri: “La grande finestra centinata disegnava un arco che prendeva gran parte della parete: di là dai vetri, la notte e l’innaturale silenzio dei luoghi isolati.”
La notte, attimo in cui si compiono o si svelano delitti, luogo mentale in cui si affonda senza speranza, momento di tranquillità ammirato tra il cielo e il mare trafitto dal sottile bagliore della Luna.
Tutto accade in un’Italia che si sta riprendendo dagli anni di piombo, ubriacato dalla promessa di un futuro radioso e spensierato che di lì a poco avrebbe cominciato a scricchiolare. Tra la mafia che avanza e la politica sempre più miope e incapace di gestire un paese in affanno.
Le pagine scorrono via traboccanti di citazioni e riflessioni sul passato e su un prevedibile domani. Un bell’affresco sull’Italia di pochi decenni or sono e che faceva già presagire molto di quel che sarebbe poi inevitabilmente accaduto.

 

Cristina Bruno

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