I custodi della pergamena del diavolo



Francesca Ramacciotti
I custodi della pergamena del diavolo
Newton Compton
Compralo su Compralo su Amazon

Un doppio binario nel tempo per il thriller storico di Francesca Ramacciotti: I custodi della pergamena del diavolo che si svolge a Pisa tra il 1100 e i giorni nostri. Un tesoro scomparso all’ombra di un monastero, mentre un feroce assassino che semina morte tra povere donne costrette a vendersi per fame ma anche un inquietante mistero destinato a valicare i secoli che torna a vedere la luce da una approfondita ricerca in antichi diari . Sono questi gli ingredienti di “I custodi della pergamena del diavolo”, romanzo ambientato nella Pisa nel XII° secolo e ai giorni nostri. E ora ecco a voi qualche gustosa anticipazione.
Pisa anno 1174 dello “Stile” pisano. Mentre il grande architetto, il Magister Deotisalvi ha dato il via alla costruzione della Torre di Pisa, dopo il trasferimento dalla curia alla nuova Opera del Campanile del Duomo, viene rubato il forziere con l’oro che anticamente rivestiva l’antico e splendido arco di trionfo delle vecchie mura: La Porta Aurea, detta anche Porta Diaboli per la malefica tentazione che si imputava al prezioso metallo e che era interamente ricoperta di lamine d’oro. Ai tempi del grande splendore cittadino, affacciava sulla riva destra dell’Arno, ma era stata demolita da anni, il prezioso metallo che la ricopriva era stato fuso in verghe e destinato dall’arcivescovo in carica a coprire la spese
per finanziare il complesso della nuova grande piazza. Ma da settimane Pisa era stata profanata da una catena di strani omicidi di giovani prostitute. A tutte era stata tagliata una ciocca di capelli e l’ultima vittima, quasi a blasfema provocazione del santo luogo ,era stata abbandonata nella Chiesa di San Sepolcro, Ecclesia Sancti Sepolcri, esemplare emblema del complesso religioso: chiesa convento e ospedale dei gerosolimitani Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni Battista (oggi Ordine di Malta) al di là d’Arno nel quartiere di Chinzica. Stavolta, oltre ai Berroari agli ordini del giudice Bartolomeo, capitanati da Jacopo, uomo deciso e dalle idee chiare, era stato chiamato a indagare anche il giovane causidico (una specie di perito legale in rappresentanza della parte) Lanfranco, detto Cocco per il colore rosso dei capelli, pupillo di Deotisalvi.                                                                                                                        Ma Inforcando la macchina del tempo con un salto in avanti di oltre ottocento anni siamo a Pisa ai giorni nostri, dove il professor Yasser Martani, famoso studioso e autore di saggi storici di gran successo, e per questo inviso ad alcuni colleghi, sta tenendo una lezione all’università, durante la quale avanza l’ipotesi che l’assoluta mancanza di fonti e di testimonianze legate a quel breve periodo storico siano imputabili a qualcosa di delittuoso che si voleva celare a ogni costo. Ma perché? Beh addirittura Martani arriva a immaginare, basandosi su una serie di ricerche, che il ladro del famoso oro fosse addirittura un notabile di Pisa e che quell’immensa fortuna sia ancora nascosta da qualche parte proprio in città. Lo spalleggerà nel suo non facile compito Emma, bella dottoranda in storia medievale che Martani ha promosso sua assistente, dopo aver scoperto che la ragazza era in possesso e in grado di interpretare una cronaca o meglio un diario, iniziato da una suora nel 1174 e completato nel 1206, anno della morte di santa Ubaldesca, santa e pia donna venerata dall’ordine di Malta. Il testo svela che chi scrive è sotto il minaccioso giogo di un criminale che ha nascosto in un oscuro luogo le prove della sua aberrazione. Potrebbe forse quello stesso criminale aver rubato l’oro, il “frutto” diaboli? Con l’appoggio del cugino che gli funge da segretario e di un vecchio e caro amico d’infanzia pisano che gli mette a disposizione la sua casa e la sua straordinaria biblioteca, Martani si lancia in una specie di caccia al tesoro, scavando nel tempo proprio nel periodo in cui il causidico Lanfranco con  grande sete di giustizia stava investigando sul ladro del prezioso forziere e sull’assassino. Fino a scoprire tutto e il contrario di tutto e cioè sia la drammatica vicenda che narrava di colpe indotte dall’amore e orrendi delitti, scatenati da distorta pazzia e incontrollabile lascivia, e contemporaneamente la capacità di certuni di sapere donare sé stessi per il bene degli altri. Ma Martani non deve abbassare la guardia, qualcuno trama sinistramente nell’ombra e non bisogna fidarsi di nessuno perché qualcosa di ineluttabile finirà per legare il presente ai delitti e agli intrighi del passato. E infatti il pericolo è in agguato e quella che avrebbe dovuto essere solo una straordinaria indagine storica, destinata a comparire in un testo letterario, si trasformerà invece in un’avventura quasi fatale, in cui si mischiano Tutte le carte in tavola e in cui i delitti del Medioevo finiranno con il collegarsi con un folle ideale di restaurazione di un potere cavalleresco. Insomma in un’ impensabile realtà che vorrebbe superare la fantasia.

 

.

 

Patrizia Debicke

Potrebbero interessarti anche...