“Il romanzo, ambientato in un piccolo borgo del nord di Milano, differente ma simile a ogni paese, fa emergere le peculiarità positive e negative della provincia dove tutti credono di sapere tutto di tutti. Le diverse indagini sono caratterizzate da una progressione del crimine che, partendo da un’aggressione, incrocia un cold case e si conclude in crescendo con una serie di delitti che verranno risolti dalle doti investigative dell’ispettore Ascione, aiutato da Onorina, la sciura Marpol del paese, e dalla bibliotecaria Silvana.”
In libreria da qualche mese, Delitti nell’orto (Happy Hour Edizioni) è il primo, garbato e divertente romanzo della coppia Anna Maria Castoldi e Miriam Donati.
La trama è già ben riassunta nella quarta di copertina, ma bisogna davvero leggere il libro per cogliere appieno la delicata, sottile ironia che permea tutte le pagine, portandoci gradualmente ad addentrarci nei meandri di un immaginario paesino di provincia, che le autrici hanno benissimo in mente e dove, in apparenza, tutto scorre sui binari della più assoluta e bucolica tranquillità, ma in cui, al contrario, il fuoco cova sotto la cenere, come nei romanzi più noti e famosi di Sua Maestà Agatha Christie e come il lettore scoprirà proseguendo man mano nella lettura.
I riferimenti alla celeberrima scrittrice inglese sono molteplici e dichiarati (a cominciare dal pittoresco soprannome della mitica Onorina), ma il tutto viene poi sviluppato con grande autonomia e una buona dose di originalità.
Le trame ci sono, i personaggi pure e la suspense, come in tutti i buoni libri, parte bassa ma va decisamente in crescendo sino a culminare in un finale movimentato e nel più classico stile noir.
Le premesse per una piccola serie fortunata, e magari anche per altro, ci sono sicuramente… alla prossima, Anna Maria e Miriam!
