I grandi ospiti del NebbiaGialla: Ferdinando Pastori



Ferdinando Pastori
I grandi ospiti del NebbiaGialla: Ferdinando Pastori
Edizioni Clandestine
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Al NebbiaGialla torna Ferdinando Pastori.  Non perdetevi la giornata di sabato 1 febbraio 2020  che lo vedrà impegnatissimo nella doppia veste di autore e moderatore.
Nell’attesa di incontrarlo a Suzzara riproponiamo  la nostra recensione a L’ultimo respiro della notte, Edizioni Clandestine.
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Uno sparo nella notte e l’esistenza di Fosco cambia per sempre.
Un proiettile nella testa è un compagno scomodo ma sopportabile, perché ha cancellato di colpo tutti i ricordi della sua vita precedente. Rimorsi, errori, colpe, tutto sommerso nella nebbia dell’oblio. Solo qualche sprazzo a ricordargli che c’era stato qualcosa prima di quella maledetta notte. Che aveva vissuto.
Fosco ora si è trasferito ad Ibiza e si nutre di albe e tramonti. La sua vecchia vita non gli manca e crede che non la rivorrebbe nemmeno indietro. Finché una telefonata non lo riporta al suo passato: uno dei suoi migliori amici è morto, una morte che ha qualcosa di strano e Fosco, suo malgrado è costretto a tornare a Milano, dove si troverà invischiato in una doppia missione: da un lato scoprire la verità sulla morte dell’amico, dall’altro sarà costretto a ripercorrere la sua storia dimenticata in cerca di risposte a domande che però non si era mai voluto fare.
L’ultimo respiro della notte è un viaggio nel buio, nelle pieghe di una Milano piena di segreti e nell’animo del protagonista, costretto a ricostruire il proprio passato in nome dell’amicizia. Perché proprio l’amicizia è uno dei temi cardine del romanzo: un sentimento che sopravvive anche alla dissolvenza dei ricordi: è in nome di questo affetto che Fosco torna. È sempre in nome di quell’antico e solido legame che decide di restare e la dolcezza e profondità di questo sentimento sono espressi soprattutto nei dialoghi colmi di ironia tra i due amici, Fosco e Maurizio.
La cifra linguistica distintiva di Ferdinando Pastori torna anche in questo romanzo narrato alternando capitoli in prima e seconda persona. Se da un lato permette di entrare nell’animo del protagonista e di seguirne l’evolversi dei pensieri, dall’altro inchioda alla pagina con quel “tu” che coinvolge il lettore quasi in un dialogo col personaggio. Le frasi con una costruzione sintattica inusuale danno il ritmo, sottolineando , esaltando o spezzando ad arte la narrazione.
Come sempre Pastori impreziosisce le sue trame nerissime con intermezzi ironici e riflessioni spiazzanti ma mai banali, regalando ancora una volta un romanzo dalle innumerevoli chiavi di lettura,perché la costruzione delle trame e dei personaggi di Pastori è sempre accurata e profonda.
Per chi ha letto i libri di Pastori con protagonista Fabio Paleari, una piccola sorpresa: un cameo, una partecipazione straordinaria che ci permette di vederlo “dall’esterno” raccontato dagli occhi di un altro personaggio.

Cristina Aicardi

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