I poteri delle tenebre. Dracula il manoscritto ritrovato



Bram Stoker, Valdemar Asmundsson
I poteri delle tenebre. Dracula il manoscritto ritrovato
Carbonio Editore
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Il vampiro che sapeva troppo.
Sino a qualche giorno fa, ero convinto che solo un genio fosse riuscito a fare un remake di un proprio film. Sto parlando di Sir Alfred Hitchcock e dei suoi “L’uomo che sapeva troppo”, rispettivamente girati nel ’34 e nel ’56. Ritenuta la prima spy-story del regista, la pellicola già nella prima versione ottenne un ottimo di riscontro, successo che replicò – senza alcuna difficoltà – anche 22 anni dopo seppure con alcune differenze dall’originale.
Nella splendida intervista con Francois Truffaut, il regista sostenne che: “la prima versione è stata fatta da un dilettante di talento, mentre la seconda da un professionista.”
Se non lo avete ancora fatto, vi invito a visionare le due pellicole per scoprire le differenze ma tutta questa lunga introduzione mi serviva per parlare di Bram Stoker e la versione islandese di Dracula.
Nel 1900 il più illustre dei vampiri sbarcò in Islanda. Per l’occasione venne ripubblicato con il titolo Makt Myrkranna, I poteri delle tenebre, e uscì a puntate sul giornale Fjallkonan fondato e diretto dallo scrittore Valdimar Ásmundsson. Doveva trattarsi di una traduzione, niente di più semplice, ma sono presenti molte differenze tra le due versioni, al punto che la storia è uguale ma con implicazioni molto differenti. Non si tratta di una traduzione bella e infedele, nel testo ci sono disseminati parecchi indizi che portano alla conclusione che l’opera sia stata riscritta dal traduttore, nella trasposizione da una lingua all’altra, ma anche dall’autore nei contenuti. In questo presunto lavoro a quattro mani si fanno notare inedite sfumature sensuali ed erotiche, viene trattata una visione darwiniana delle dinamiche sociali e imperversa tra le pagine un conturbante personaggio femminile assente nella versione più famosa.
Non più Jonathan ma Thomas Harker, il Conte non è più una figura solitaria nel suo castello ma circondato da strane presenze, con precise ambizioni di predominio. Non passano inosservati gli strani collegamenti a tremendi fatti di cronaca nera a cui ci si riferisce nel presentare la storia e, nella seconda parte del romanzo, il narratore non è più interno alle vicende ma diventa onnisciente.
Detto senza mezzi termini si tratta di un altro Dracula che per circa 86 anni è rimasto isolato dal resto del mondo e in alcuni casi ha anticipato alcune “novità” messe in scena negli adattamenti teatrali posteriori e viste nelle prime versioni cinematografiche.
Grazie alla collana Origine di Carbonio Editore approda così in Italia uno scritto misterioso al centro di un vero e proprio giallo storico. La lettura della prefazione è necessaria poiché i due saggi presenti scritti dal pronipote Dacre Stoker e dallo studioso Hans Corneel de Ross forniscono le coordinate precise per non perdersi durante il viaggio e scoprire un nuovo Dracula.

Mirko Giacchetti

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