Il cacciatore silenzioso



Lars Kepler
Il cacciatore silenzioso
Longanesi
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In fin dei conti si tratta d’iniziare a girar le pagine e non riuscire a terminare quel movimento. Succede quando si ha per le mani un thriller che lascia senza respiro, scritto con tratti veloci da una penna asciutta; quasi una sceneggiatura di un film.
A Saga Bauer e al commissario Joona Linna capita per le mani un caso tutt’altro che semplice. In un incipit incalzante, il Ministro degli Esteri viene ucciso in casa sua sotto gli occhi di un’unica testimone: si chiama Sofia, è una escort che viene trovata esanime e in stato di shock.
L’omicidio sembra un atto terroristico ma come si diceva, l’indagine non è per niente semplice. E così tra scazzottate in carcere (dove Linna viene rilasciato per dare man forte agli investigatori), preparativi d’irruzione, inseguimenti, rifugi antiatomici, caccia alla renna e uno chef divo del cinema, il romanzo avanza che è un piacere.
C’è uno spree killer da catturare (“…Il suo movente può essere di natura politica o religiosa, proprio come per un terrorista. La differenza principale è che non ubbidisce a nessun altro che a se stesso. E per questo motivo è difficile prevederne le mosse…”) e un indizio che collega i numerosi omicidi: sono diciannove i minuti che l’assassino aspetta prima di finire le sue vittime dopo le prime micidiali ferite.
Lars Kepler, pseudonimo dietro al quale si nasconde una coppia di scrittori,  ci regala con Il cacciatore silenzioso regala un thriller nordico con i fiocchi, crudo (ma che riserva qualche sorpresa tipicamente “erotica”) e che difficilmente vi lascerà indifferenti.

Marco Zanoni

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