Romain Slocombe РIl caso L̩on Sadorski



Romain Slocombe
Romain Slocombe
Fazi Editore
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Sotto il continuo pericolo dei bombardamenti, in una Parigi appena occupata dai nazisti, in cui inizia a prender piede sempre più l’idea della grandezza ariana si muove a suo agio il nostro personaggio: Leon Sadorski.
Meschino ispettore di polizia antisemita e anticomunista, Leon ha deciso da tempo quale parte appoggiare e da che parte stare: mettersi in mostra agli occhi dei tedeschi per occupare posti apicali all’interno della nuova società e poter continuare incontrastato a svolgere le sue bassezze e le sue perversioni in nome dello Stato.
Sadorski per mettersi in mostra agli occhi dei nuovi padroni della Francia si immerge nel suo lavoro quotidiano arrestando gli ebrei, i presunti comunisti, i cospiratori per spedirli al campo di lavoro più vicino. Il suo è un semplice pretesto; la sua autorità è la giustificazione per continuare nei soprusi che compie ogni giorno.
Tutto sembra filare liscio nella sua vita; il potere, la mogliettina a casa che lo aspetta, le scappatelle, le prevaricazioni, fino a quando viene arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, da cui tenta con ogni mezzo e ogni astuzia di uscire per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi.
In questo quadro storico dettagliato e preciso Romain Slocombe costruisce un poliziesco affascinante, mai banale con un risvolto sociale forte mai come oggi di grande attualità.Ricordare le brutalità del passato affinché non si ripresentino nel futuro.
Slocombe lo fa, facendo muovere i suoi protagonisti in uno scenario privo di colori, di bellezza, in una Parigi sfumata e distrutta dai bombardamenti. E’ una citta reale, fatta di macerie, di paura, di retate, arresti e bassezze in cui si muovo uomini senza scrupolo, senza paura e senza legge.
Leon Sadorski è uno di questi, è l’emblema dell’uomo pronto a tutto pur di ingraziarsi il nuovo potere. Violenze, prevaricazioni, ricatti sono solo alcune delle azioni che l’ispettore francese è pronto a mettere in opera, dando la caccia ebrei, pseudo comunisti o semplici persone sospette tutto sotto la blanda giustificazione dell’obbedienza ad ogni costo ai dettami del nuovo regime.
Slocombe racconta gli interrogatori, le grida dei prigionieri, le torture a cui erano sottoposti, e lo fa in maniera lucida, fredda, come se gli uomini della Gestapo o della polizia francese non avessero un’anima, come se fossero automi piegati al servizio del regime. All’interno del quadro sapientemente ricostruito, su una Parigi sfocata si muove come un burattino, in rilievo, la figura di Sadorski che, alla pari del protagonista della serie tv L’uomo nell’alto castello, l’ Obergruppenführer John Smith di giorno ordina carneficine e di sera si trasforma nel marito perfetto per la sua amata Yvonne.
E’ un romanzo crudo, in cui le violenze non sono velate, in cui il lettore segue lentamente pagina dopo pagina le vicende di Leon; lo accompagna nel lungo viaggio in treno a Berlino, nelle notti insonni tra le mura della galera, nella sua indagine francese, negli incontri con le mafie e con la Gestapo e soprattutto lo guarda mettere in pratica tutta la sua avidita’ ed il suo essere codardo.
Un romanzo da leggere. Un periodo storico su cui continuare a riflettere e Slocombe lo fa consegnandoci pagine di grande realismo capaci di trasmettere brividi al solo pensiero che quelle cose alla fine sono accadute realmente.

Mauro Grossi

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