Un giallo enigmistico, con la vita di provincia a far da sfondo, un barista sui generis, con un bel caratterino, poco incline allazione, che si ritrova a vestire gli isoliti panni dinvestigatore, e lironia e lumorismo tipici toscani, espressi perfettamente dai commenti e le battute pungenti in livornese che escono dalle boccacce di quattro impertinenti vecchietti. Senza scordare le carte, mezzo per leggere e interpretare la realt.
Il gioco delle tre carte (Sellerio) il secondo giallo in toscanaccio che il 34enne pisano Marco Malvaldi (ricercatore del Dipartimento di Chimica Bioorganica dellUniversit di Pisa) ambienta in unimmaginaria cittadina della costa intorno a Livorno, dopo il suo esordio, nel 2007, con La briscola in cinque (sempre Sellerio).
Ed ecco di nuovo Ampelio, Aldo, Gino (il Rimediotti) e Pilade (il Del Tacca); i quattro pensionati arzilli e dalle lingue lunghe e taglienti sono sempre l al loro tavolo sotto lolmo, e giocano a carte per ammazzare il tempo. Ormai fanno parte dellarredo del BarLume di Pineta. Massimo, il barrista e nipote del primo vecchietto, si (quasi) rassegnato a trovarseli attorno e a sorbirne i caustici commenti in livornese. Anche questa volta Massimo, 37 anni, capelli ricci e barba, una laurea in Matematica e titolare del BarLume, si trova un po per caso ad aiutare il commissario di Polizia, larrogante e antipatico Fusco, nelle indagini riguardanti un omicidio.
Durante un congresso internazionale di Chimica che si tiene in un albergo della zona, muore, apparentemente per un incidente, un illustre scienziato giapponese, il professor Kiminobu Asahara. Le analisi svelano che il decesso stato causato da una forte dose di benzodiazepine, cio di Tavor. Massimo, che si occupato insieme ad Aldo del catering, viene ingaggiato da Fusco. Chi ha ucciso lanziano professore giapponese, e perch? La chiave per risolvere il caso sembra essere il suo portatile, che qualcuno, probabilmente lassassino, ha manomesso.
E come capita nel gioco delle tre carte, rivolgere lattenzione sul particolare distoglie dal contesto. E Massimo deve ringraziare nonno Ampelio, che suggerisce involontariamente unidea: qualcosa che ha detto gli fa balenare unintuizione. Che alla fine si riveler esatta.
Tutta la combriccola dei pensionati sempre l al tavolo e insieme a Tiziana, laltra barista, in ansiosa attesa degli aggiornamenti sulle indagini. Completano lassortimento un timido giovane giapponese e un curioso professore olandese.