Il mambo degli orsi



joe r. lansdale
Il mambo degli orsi
einaudi
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Il Texas č uno stato mentale. Provate a leggere Joe R. Lansdale per crederci. Hap e Leonard avrebbero ogni motivazione per non essere amici: uno bianco l’altro nero, uno č un pacifista convinto, l’altro č un reduce dal Vietnam. Neanche i loro gusti sessuali coincidono, ma soprattutto ogni volta che si trovano insieme non riescono a stare lontano dai guai. Spinto da quello che Leonard considera l’unica debolezza di Hap, il suo essere eterosessuale, i due si avventureranno nella cittadina di Grovetown, alla ricerca di Florida Grange, l’avvocatessa nera ex fiamma di Hap scomparsa mentre indagava sulla morte di un prigioniero. Questo č l’inizio de “Il mambo degli orsi”, terzo romanzo della serie di Hap & Leo che ha reso celebre lo scrittore Texano in tutto il mondo, per i suoi dialoghi sempre sopra, ed in alcuni casi anche sotto, le righe. Se Borges e Calvino usano sapientemente tutti gli strumenti donatigli dal Dio della scrittura, Lansdale modella la sua opera a colpi di martello e scalpello ed a volte persino a mani nude, nel cinismo del miglior Hemingway, che tocca il suo apice ne ”L’anno dell’uragano”, quando un padre inchioda il braccio di suo figlio neonato ad una trave di legno per salvarlo dalle acque che continuano a salire. Obbedendo a quello che sembra un desiderio masochistico, lo scrittore di Gladewater non riesce a non essere crudele con i suoi personaggi e cosě i due scoprono che il piccolo sobborgo del Texas dove sono finiti, č una cittŕ razzista e reazionaria, dove alle parole bianco e nero non danno ancora gli stessi diritti. Da lě Lansdale lascia soltanto che i due protagonisti vengano investiti da quell’uragano che si chiama vita, forse l’unica forza a riuscire a trovare mezzi di tortura peggiori di quelli dello scrittore. Dal suo cilindro Joe tira fuori poliziotti corrotti, un benzinaio frustato, persino il Ku klux klan ed un povero uomo di colore che decide di aiutare Hap, nonostante l’odio provato dai bianchi nei suoi confronti a causa del colore della sua pelle; una scelta di cui poi pagherŕ le conseguenze ed un ulteriore segnale che nel regno di Lansdale il bene non porta mai a nulla di buono. Come se non bastasse ci si mette anche un inondazione che di lě a poco sta per abbattersi sulla cittŕ. Mescolateli bene e vi troverete dinanzi ad un mix di amore, sesso, violenza, sofferenza, punizione divina e di uomini che non fanno nulla perché la loro strada non li porti dritti all’inferno; il tutto accompagnato alla straordinaria scorrevolezza del flou di Lansdale che farebbe impallidire gli stessi Elmore Leonard, Quentin Tarantino e Frank Miller. Il finale č una sorpresa tutta da scoprire. Ah dimenticavo: sconsigliato a chi č troppo debole di stomaco.

giuseppe andreozzi

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