Il mercante di libri maledetti



Marcello Simoni
Il mercante di libri maledetti
Newton Compton
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Anno del Signore 1205, Abbazia di San Michele della Chiusa, Monte Pirichiano.
Un pugnale a forma di croce, piantato sulla porta della cella del monaco Vivïen de Narbonne, regge la sentenza di condanna della  Saint-Veheme. La Saint-Veheme, i Veggenti, la potente setta di cavalieri germanici, ha scoperto il rifugio di Vivïen de Narbonne e vuole da lui l’Uter Ventorum, l’antico Libro che contiene i segreti degli Angeli. Antico mito che viene dal passato? Religione? Eresia? O addirittura negromanzia?
A Narbonne non  resta che tentare la fuga. Incurante della bufera che si sta per scatenare, corre alle scuderie, monta in sella, dà di sprone…
Troppo tardi! Un carro guidato da un cavaliere nero con volto dal colore di sangue, l’attende al varco, lo riconosce e si lancia all’inseguimento nella tormenta infernale fino a spingere nel precipizio cavallo e cavaliere con tutti i suoi segreti… Anno del Signore 1218, Santa Maria del Mare.
Dopo tanti anni di peregrinazioni in terre lontane, Ignazio da Toledo, un mercante spagnolo di reliquie, vecchio amico e socio in affari di Vivïen di Narbonne, in compagnia di Willame, biondo guerriero francese, fa ritorno a Santa Maria del Mare,  monastero benedettino tra Ravenna e Venezia. Ma una cattiva sorpresa l’attende: il vecchio abate Mynulfo, al quale quindici anni prima aveva affidato qualcosa di molto prezioso, è morto. Da mesi il monastero è guidato da Rainerio da Fidenza, tanto bigotto e fanatico quanto il suo predecessore era illuminato.
Un messaggio urgente del conte Enrico Scalò raggiunge Ignazio da Toledo, dandogli appuntamento nella basilica di San Marco a Venezia ma lui, prima di partire, chiede a Uberto, un ragazzo converso, che ha incontrato a Santa Maria del Mare, un trovatello allevato, istruito dai monaci e diventato ottimo amanuense, di  seguirlo per fargli da segretario.
All’appuntamento veneziano, Enrico Scalò, patrizio e avogador della Serenissima, affida a Ignazio da Toledo l’incarico di comprare per lui l’Uter Ventorum. «Il proprietario del libro ha chiesto la vostra mediazione» gli spiega prima di svelargli che Vivïen de Narbonne, creduto morto da anni, è ancora vivo.
Da questo momento prende il via l’avventura, una girotondo di assassinii e una specie di caccia al tesoro, con Ignazio, Willame e Uberto,  partiti alla ricerca dell’Uter Ventorum che dovranno risolvere un complicato criptogramma vergato da Narbonne, viaggiando disperatamente tra Italia, Francia e Spagna prima  di venire a capo della congiura dei Veggenti e sconfiggere i nemici più efferati e crudeli. Ma non basta. Niente è scontato. Si dovranno anche guardare da enigmatici personaggi alleati ma disposti a tutto per conquistare i segreti del libro degli Angeli e, solo sfidandoli a prezzo della vita, riusciranno nel loro compito. Ma qualcosa di prezioso li aspetta. Il gioco valeva la candela.
Thriller medievale, storicamente valido che scorre veloce, si legge bene e ci immerge in un’indovinata atmosfera di mistero e magia.

patrizia debicke

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