Il mistero del cadavere sul treno – Franco Matteucci



Franco Matteucci
Il mistero del cadavere sul treno
Newton Compton
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Per i tipi della Newton risale in scena Lupo Bianco, al secolo l’ispettore Marzio Santoni e noi ritorniamo in Val di Luce, straordinaria e fiabesca località montana ( a me ricorda tanto l’Abetone e l’autore nelle note finali ammette tranquillamente qualche artistica correità). E comunque una spettacolare ambientazione per un ideale paese montano che Matteucci riempie di personaggi originali e decisamente intriganti. Cominciamo subito con  Marzio Santoni, il gigantesco poliziotto dai lunghi capelli biondi, dotato di un odorato finissimo, che possiede una vespa rigorosamente bianca e vive nella sua baita immersa nell’incontaminato splendore della natura, ma priva di tecnologie moderne e comodità. E ci vive spesso con la piacevole compagnia di qualche bella ragazza di turno e sempre con quella di un piccolo zoo che comprende un riccio, un topo, Romeo una specie di efficientissimo cane poliziotto, un gattino (new entry), un pipistrello e una colonia di formiche. Ora però  passiamo alla sua squadra di collaboratori, cominciando dal suo vice e numero due, Kristal Beretta, impavido pilota della sua Suzucki Samurai, nessuna condizione atmosferica potrà mai arrestarlo e che carbura divorando la vasta gamma dei cioccolatini Ferrero, per proseguire con l’anziano ma efficientissimo dottor Franzelli con l’hobby della pittura e l’irrinunciabile supporto del maresciallo Pieretti a capo del team della scientifica. Ci sarebbero anche le vedette clandestine, le “mirtillaie”, curiose vecchiette che tutto vedono e di tutti sanno, ma quelle tengono sempre la bocca chiusa. Al massimo diffondono voci. Figure caratteristiche, gente di montagna, dura, chiusa, grezza, non cattiva ma omertosa. Però per fortuna ogni tanto a dare una mano arriva  il messaggio, profumato di Chanel n°5, firmato dalla misteriosa Coccoina. Dopo novene e preghiere in chiesa, in fervida attesa della gara maschile di Coppa del mondo, finalmente la neve fiocca abbondante (anche troppo) su Valdiluce e su alcuni segreti che intrigano Lupo Bianco e il suo vice. Coccoina ha scritto instillando sospetti sulla morte della giovanissima sensitiva Franca Berti, un cuore puro in grado, si diceva, di parlare con gli alberi. Ma la sua morte è stata davvero provocata dalla sua pur gravissima e letale malattia? Il suo stravagante marito, Alain Bonnet, semifallito e montato istruttore di Forest Therapy, e cioè dell’arte di connettersi con la natura attraverso i sensi, è veramente un santone, oppure solo un imbroglione o molto peggio un assassino? Da giorni, poi, le vedette clandestine spiano uno strano grassone, un riccone, un grande ingegnere venuto da fuori che vive all’hotel Savoia e  si è pagato l’esclusiva delle arti culinarie dello chef Oderisio con il suo furgone. Lo strano tipo, il trippone, non parla con nessuno e sembra avere un unico scopo: tallonare come un’ombra l’ignara Olimpia Carlini, ufficialmente impiegata delle Poste, ma forse segretamente dedita alla magia e ad altro… Intanto Mentina, un boscaiolo ma un tipo losco in combutta con Bennet, è stato incaricato di tenere sempre accesa la caldaia della vecchia ma famosa locomotiva a vapore, La Regina, restaurata in vista della Coppa del Mondo di sci. Locomotiva che, per l’occasione, dovrà ripercorrere la ferrovia panoramica in un straordinario viaggio inaugurale. Ma se delle vite sono state già state spente, come immaginare che sia pronto e in agguato anche un orrido e inimmaginabile gioco al massacro concepito dalla follia? Circondati da uno splendido paesaggio innevato, inesorabilmente si precipita nella tragedia. I morti ammazzati si accumulano e Santoni  e il suo vice, per riuscire a scoprire gli assassini, dovranno districarsi in una fitta ragnatela di illeciti, atti criminali e spaventosi omicidi, supportati anche dall’utilizzo di modernissime e fantascientifiche tecnologie. Ma ogni indizio che trovano, mostrando solo parte della verità, pare volersi intrecciare malignamente in un macabro gioco mortale. E mentre non aiuta certo la testarda omertà delle vedette, per fortuna la famosa Miss Coccoina, ha deciso di svelare la propria identità, intervenire e con la sua testimonianza indirizzare la svolta finale delle indagini. Imperdibili le atmosfere montane e il fine humour descrittivo nella presentazione dei vari personaggi: sia animali che esseri umani. E complimenti per l’ingresso di Valdiluce nel Guinnes dei primati per produzione della più grande quantità di vin brulé al mondo. Ben 2106 litri! Urrah! Franco Matteucci, alla prossima!

 

Patrizia Debicke

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