Il Natale del commissario Maugeri



Fulvio Capezzuoli
Il Natale del commissario Maugeri
Todaro
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Dicembre 1948. In una Milano livida, gelata e ancora in macerie, dove manca quasi tutto meno la voglia dei cittadini di riprendere a vivere, nei giorni che precedono il Natale imperversa un’epidemia di influenza. Anche il commissario Maugeri, uno dei più brillati investigatori della Mobile, è costretto a letto. A fargli compagnia, quasi tutti i suoi superiori e una buona metà dei colleghi. Sorvegliato dalla moglie Giovanna, donna solerte e protettiva ma piuttosto antipatica, Maugeri non può mettere il naso fuori dalle coperte per un’intera settimana, nemmeno per telefonare ai suo uomini. Per fortuna il suo vice, l’ispettore Valenti, abita nell’appartamento accanto e tutti i giorni passa da lui per sentire come sta e metterlo al corrente di quello che succede in città.
Non c’è molto da segnalare. Nella Milano povera del dopoguerra c’è poco da rubare. I resoconti dell’ispettore all’inizio sono scarni. Solo una sparatoria che ha lasciato sul selciato un netturbino, tale Sante Arcidiacono, un poveraccio che, dopo essere stato assunto dal Comune e aver ottenuto l’alloggio in una delle case minime di viale Argonne, sperava di festeggiare finalmente il Natale da cristiano.
L’uomo, raggiunto da due proiettili sparati a distanza ravvicinata, non è morto ma le ferite richiedono un intervento delicato e poi una degenza di molti giorni nel reparto di terapia intensiva del Policlinico.Una bravata? Un avvertimento? Un attentato non andato a buon fine? Chi può aver voluto la morte di una persona così inoffensiva: uno spazzino armato solo di ramazza, impegnato alle sei del mattino a spazzare una strada di periferia?
Comincia così, quasi in sordina, questo romanzo che, pagina dopo pagina, in un crescendo di tensione e di morti ammazzati, apre una finestra sulla memoria del passato mantenendo una lucida equidistanza da avvenimenti che ancora oggi suscitano tensioni politiche, nonostante siano trascorsi più di settant’anni dalla fine della guerra e dagli inevitabili conflitti fra partigiani bianchi e formazioni rosse, successivi alla Liberazione,nel corso dei quali si è sfiorata la guerra civile.
Sante Arcidiacono, gran brava persona, lavoratore preciso e puntuale, un padre di famiglia che desiderava solo portare in tavola a Natale qualche mandarino per i suoi bambini, non è stato ferito da nottambuli ubriachi in cerca di emozioni forti. Le ragioni dell’attentato sono da ricercarsi in un oscuro episodio del quale i libri di storia non parlano, ma che è realmente accaduto: il “colpo di Stato di Campione d’Italia”, una brutta storia che merita di essere riportata alla luce e diventare anch’essa patrimonio della memoria condivisa.
La trama è perfetta: il ferimento dell’uomo dà il via a una catena di omicidi proprio nei giorni in cui il commissario, malato, è lontano dai suoi, è costretto a giocare d’astuzia con la moglie che vorrebbe legarlo al letto.Il Il Natale del commissario Maugeri è un bel romanzo il cui l’autore cavalca la storia recente mantenendosi neutrale, scritto con uno stile scarno e pulito, del tutto privo di quei tentativi di fare letteratura così cari a troppi autori, per questo tanto più efficace. Non solo non manca di quella tensione narrativa che inchioda il lettore alle pagine, ma costituisce un ottimo punto di partenza per un approfondimento che sarà gradito a chi si appassiona ai misteri insoluti del passato.

Adele Marini

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