Miguel Angel Barrera è a capo del cartello messicano che riunisce tutti i narcos. Oppio, eroina e armi scavalcano indisturbatamente il confine con gli Stati Uniti per essere venduti, riciclati, per fruttare denaro, milioni di dollari.
Sulle sue tracce, e su quelle dei nipoti, pronti a raccoglierne l’eredità, si mette Art Keller, un poliziotto che della lotta al traffico di stupefacenti farà la sua missione.
Professionisti del crimine, ragazzi di strada reclutati dalla mafia che hanno l’anima sporca di sangue, un prete fuori dagli schemi e una prostituta d’alto bordo che di tutte queste vite regge le fila, si muovono sull’omertoso scenario di una morale corrotta.
Questo è Il potere del cane, che racconta trent’anni di vite crude e feroci, e trent’anni di quell’America latina che sta ancora scontando l’equivoca, corrotta e recidiva politica statunitense che l’ha resa sanguinaria e virulenta.
Con una potenza di scrittura che sdogana il noir americano da letteratura di genere e lo riporta agli alti livelli narrativi che non si incontravano dai tempi di James Ellroy, Don Winslow riapre lo squarcio che ha colpito al cuore un continente.
