Il quaderno rosso



Michel Bussi
Il quaderno rosso
E/O
Compralo su Compralo su Amazon

Stavolta Michel Bussi si serve della crisi dei migranti, tema molto sentito e molto attuale oggi anche per l’Italia, per costruire e dare maggior forza alla trama di Il quaderno rosso, il suo nuovo thriller. Ma, onore al merito, lo fa bene e in modo commovente . Nelle sue pagine riusciamo quasi a vedere questi uomini e queste donne costretti per forza ad abbandonare i loro paesi in balia della povertà e della guerra, nell’illusione di trovare una vita migliore. Siamo gli impotenti testimoni delle quotidiane violenze che devono sopportare e avviciniamo il turpe mondo dei trafficanti di esseri umani con i loro affari d’oro. La protagonista de Il quaderno rosso è Leyli Maal, una bella donna maliana, (Mali repubblica interna dell’Africa occidentale che a nord confina con l’Algeria in preda da anni a guerre fratricide. La lingua ufficiale è il francese), ha tre figli, ognuno avuto da un diverso padre, che vive in un minuscolo appartamento di una stanza e servizi a Port-de-Bouc nella periferia di Marsiglia in compagnia di una collezione di civette. Leyli ha un segreto. O forse, meglio sarebbe dire molti segreti. E il quaderno rosso è lo scrigno dei suoi pensieri, della sua vita. Non è facile raccontare questa storia senza minimizzarla o sciuparla ma proviamo lo stesso:Leyli, madre di tre ragazzi (Bamby, Alpha et Tidiane), è un’africana che ha ottenuto diritto d’asilo in Francia . All’inizio del romanzo assistiamo ai suoi tentativi, rispettando le vie ufficiali, di ottenere un appartamento più grande perché vivere in quattro in un monolocale è un vero incubo. Lo stato francese concede gli alloggi con il contagocce e tutte le scuse sono buone per negarli. Ciò nondimeno questa volta Leyli spera proprio di riuscirci. Soprattutto perché ha finalmente ottenuto un posto fisso come donna di servizio in un albergo. Ma un assassinio viene commesso in un hotel della catena Red Corner. Nel delitto sembra implicata una pseudo Bambi13 che così figura su Facebook. La ragazza è sospettata. La tranquilla vita di immigrata ben integrata di Leyli viene scossa all’improvviso da quel delitto in cui sembra coinvolta la sua bellissima figlia maggiore Bamby… Uhm non mi soddisfa. Proverò allora a sintetizzare la trama con una serie di domande e risposte: Tematiche ? Il traffico degli emigranti, gestito da insospettabili organizzazioni che lucrano sulla pelle dei più derelitti, la loro difficile sopravvivenza, ma anche iul rapporto filiale, le violenze sessuali e un segreto. Luoghi? Ambientazioni? Un’anonima camera d’albergo, il Bénin, Marsiglia e… no! Ora basta, dico troppo, rischio di spoilerare . I personaggi? Una africana vivace, effervescente, un’eccezionale cantastorie che la vita ha costretto a sopportare un pesante fardello, Leyli, i suoi tre figli: Bamby, Alpha et Tidiane, dei poliziotti: Petar Velika, un commissario fin troppo navigato, coadiuvato dal tenente Flores, giovane poliziotto tecnologico, ma senza esperienza e uno strampalato direttore d’albergo . Alcuni ci piacciono, altri li destestiamo subito, di alcuni non ci fidiamo, su altri ci sbagliamo nel giudicarli… Oggetti particolari? Le civette, alcuni braccialetti rossi, blu e verdi e un quaderno. E comunque il romanzo riesce a coinvolgere in tanti modi per esempio: con la cronologia. Alle 9h20 siamo con Leyli, alle 9h27, siamo con gli investigatori della polizia, in seguito con Bamby, poi con suo fratello, eccetera, ecc… Mischiando le carte, Il quaderno rosso altalena tra la suspense dei delitti e l’emozionante ricostruzione della vita di Leyli, dall’infanzia in Africa al suo arrivo in Francia. E poi la storia ha una marcia in più. In solo quattro giorni e tre notti siamo coinvolti in un pirotecnico continuum di cacce all’uomo, omicidi sventati o commessi, dirottamenti di yacht, traversate del Sahara e naufragi. Sarà il misterioso tesoro di Leyli quello che in realtà tutti stanno cercando? O magari il suo diario segreto, il famoso quaderno rosso che contiene troppe cose perché si possa permettere che venga trovato? Si vorrebbe capire tutto, si pensa di esserci riusciti, posso dichiarare senza timore di essere smentita che l’intreccio mi ha affascinato, i colpi di scena spiazzano incalzando ma a conti fatti tutti gli strani indizi seminati qua e là portano a un finale bizzarro, inatteso e sorprendente. Sissignori anche stavolta Bussi, senza barare ma solo usando un trucco da bravo illusionista, è riuscito a stupirci

Patrizia Debicke

Potrebbero interessarti anche...