Cosa nasconde veramente il ritratto più enigmatico di Leonardo Da Vinci?
Roma, 1516: un romanzo con uno squarcio della vita di Leonardo, che ci narra del suo periodo romano, sicuramente per lui tra i meno fortunati di tutta la sua vita. Il suo ammiratore e protettore Giuliano de’ Medici duca di Nemours, settimo ed ultimo figlio del Magnifico, è morto ormai da un anno, di tisi. La risicata pensione concessagli dal fratello maggiore Leone X (al secolo Giovanni de’ Medici) consente appena una vita dignitosa a lui e al suo milanese ammiratore e allievo Francesco Melzi e non solo a loro. Il suo cuore infatti è stato conquistato da una giovane, affascinante e misteriosa vedova: Honda. Honda possiede uno speciale dono che scatena l’avidità degli uomini più potenti. Leonardo la nasconde, fa di tutto per proteggerla e vorrebbe portarla con sé in Francia. Eh già, perché Francesco I sovrano di Francia lo chiama da mesi suasivo, promettendo ricchi prebende e “castella” ma per il genio rinascimentale ottenere il consenso del pontefice a lasciare Roma pare cosa difficile. Una notte, nei pressi di Castel Sant’Angelo, dove è stato convocato per un incontro segreto, Leonardo è testimone di un omicidio. Un classico caso criminale, un uomo ucciso per derubarlo? E magari l’ucciso era colui che gli aveva chiesto l’appuntamento? Forse, certo è che un antico impenetrabile segreto è stato violato e qualcosa di indicibilmente prezioso è stato rubato da un monastero. Il monastero delle clarisse adiacente a San Silvestro in Capite. Infatti per indagare sul furto e avvalersi dei suoi servigi come eclettico artista, il cardinal Bernardo Dovizi detto Il Bibbiena manda a chiamare Leonardo e il Maestro non appena comincia a scavare più a fondo scopre un preciso collegamento tra la ruberia e l’omicidio al quale ha assistito. Eventi terribili minacciano Roma. Realtà e finzione si mescolano per creare una storia in cui vediamo Leonardo protagonista, in preda dell’amore per Honda. Perché il suo dono che le consente di predire alcuni eventi del futuro potrebbe metterla in serio pericolo e non solo, anche perché fin da bambina nella sua memoria sono stati incisi i segreti passi di un’antichissima danza legata a qualcosa di miracoloso. Tra tetre sale anatomiche, meandri di antichi monasteri e misteri biblici, Leonardo dovrà affrontare una pericolosa corsa contro il tempo che vede in gioco la vita. Alchimia, arte, morti sospette, donne bellissime e indagini si incrociano tra le pagine di questo romanzo di Delizzos ambientato nella rinascimentale Città Eterna che mischia la Storia con la fantasia regalando per giunta una nuova e sfiziosa chiave di lettura all’opera più famosa dell’artista, 500 anni dopo la sua morte. Leonardo sfiderà inspiegabili eventi e mentre tutti indicano a dito la magia, lui con granitica certezza, garantirà che la magia non esiste e non può esistere. La scienza è l’unica vera risposta a tutto. Insomma quello che non si riesce a spiegare è soltanto perché non si è ancora scoperto come avviene. Un romanzo storicamente efficace, centrato e rocambolesco che sa incuriosire il lettore anche perché arricchito da più di una esoterica punta di fantasia come ad esempio attribuire, nelle pieghe della trama, al genio Leonardo da Vinci l’utilizzo del rilevamento delle impronte digitali, oppure regalare all’ormai sessantaquattrenne Maestro uno stuzzicante e inatteso lato eroticheggiante, concedendogli gagliarde performance carnali. Ma non temete, le sue idee e sensazioni sapranno guidare Leonardo tra tenebrosi intrighi di corte, congiure e altre umane indegnità.
