Leonardo da Vinci. Il rinascimento dei morti



Giorgio Albertini, Giovanni Gualdoni, Giuseppe Staffa
Leonardo da Vinci. Il rinascimento dei morti
Newton Compton
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Un implacabile morbo, che sta dilagando in Europa, presenta dei mostruosi sintomi che possono far pensare a una nuova, letale e terrificante variante della peste nera, ma con in più un’orrenda e raccapricciante caratteristica, quella di far sì che le vittime del contagio resuscitino dopo la morte. Una azzardata scrittura a sei mani nata dall’imput trascinante, di Giovanni Gualdoni scrittore e fumettista e di due studiosi e scrittori di storia Giorgio Albertini e Giuseppe Staffa, di cimentarsi nel compito non scontato di scrivere su Leonardo, abbandonando il genere narrativo celebrativo più tradizionale e mischiando invece nella trama generi diversi quali lo storico, l’avventuroso e l’horror. Milano, settembre 1493. Durante una serata dedita ai bagordi insieme ai suoi compari, Leonardo da Vinci viene interrotto da un garzone mandato dal medico Ser Pietro Grippa per invitarlo a indagare su una strana ferita. Ma al suo arrivo all’osteria dei Tre Mori, di fianco all’ospedale di santa Maria della Presentazione, il ferito è già morto dopo una straziante agonia e il suo cadavere annerito presenta segni sospetti, con volto e carni inspiegabilmente annerite che paiono indicare un morbo letale. E la faccenda gira molto male subito perché, durante la successiva notomia (autopsia) eseguita da Leonardo stesso e dal medico, dalla gola del morto esce un rantolo gorgogliante che presto si trasforma in un ringhio bestiale. La salma aperta e smembrata pare tornare alla vita, si muove, si alza, aggredisce Leonardo e i suoi assistenti e infine, prima di essere immobilizzata definitivamente con una mazzata che gli spappola il cranio, sbrana il garzone dell’osteria. Scampato al mortale attacco del redivivo, Leonardo viene convocato al Castello da Ludovico il Moro. Il potente signore di Milano gli mostra la numerosa corrispondenza in materia che ha ricevuto da Londra, da Barcellona, dal Portogallo, dall’Austria e persino dall’Africa, spiegandogli che ci sono stati casi come quello del quale l’artista è stato testimone, che da nord a sud stanno terrorizzando le popolazioni del continente, cominciando a varcare anche i confini dell’Europa. Il morto redivivo dell’Osteria dei Tre Mori è solo uno dei tanti casi perché una minacciosa invasione di morti viventi sta mettendo tutti i paesi sotto scacco. Bisogna assolutamente fare qualcosa per fermarli. Ciò detto il duca affida a Leonardo una difficilissima missione: partirà da Milano sotto scorta per andare a Roma a informare il papa, il Borgia Alessandro VI e coordinare con lui le forze per intervenire e contrastare ciò che sembra una feroce e inarrestabile pestilenza. Leonardo intraprenderà così un pericoloso viaggio accompagnato anche dai suoi fidi Negromante e Salai, immerso in una deformata dimensione che pare quella di un altro mondo, dominato da una diversa incontrollabile realtà. Il letale contagio sta falciando indiscriminatamente centinaia di persone in ogni dove ma i morti, subito trasformati in creature mostruose da una diabolica resurrezione, tornano in vita affamate di carne umana. Ma non basta perché oltre ai morti viventi, durante il suo viaggio verso la Città Eterna, Leonardo dovrà anche contrastare a Firenze gli attacchi della folla invasata dal fanatismo del Savonarola, fortunosamente salvato dall’intervento del grande Michelangelo. E ripartito, dovrà arrivare a Poggibonsi, dove la carestia ha spogliato rovinosamente le campagne annientando i villani e, durante una rischiosa sosta sotto Colle Val d’Elsa, affrontare a caro prezzo i mortali agguati dei briganti antropofagi delle paludi della Maremma. Il filone principale della trama è ambientato nel presente di Leonardo da Vinci, ma per movimentare il racconto, gli autori hanno introdotto un serie di flash back epistolari che riportano avvenimenti dei mesi precedenti. Metodo che consente al lettore di disporre contemporaneamente di due linee temporali narrative: e cioè quanto è accaduto prima (che ci spiega come la piaga sia giunta fino in Italia e Europa, grazie, o forse sarebbe meglio dire per colpa? di un grande personaggio storico famoso quanto Leonardo da Vinci), e quanto sta accadendo al momento in cui, il grande artista è impegnato a risolvere il mistero. Leonardo da Vinci, Il Rinascimento dei Morti è un romanzo che raccoglie uno stuzzicante connubio di generi, introducendo con estrema disinvoltura avventura, ricerca, trappole e disperazione. Rifacendosi ai cliché più classici horror-zombie e mischiando le parti storiche con quelle di fantasia, gli autori hanno saputo creare un suggestivo affresco rinascimentale dandosi forse la pena talvolta di introdurci un po’ troppo? con dovizia di particolari in ritmi e usanze di quei tempi. Comunque mischiando tra loro fatti storici, personaggi noti realmente esistiti, e un pericolo mortale sconosciuto e spaventoso, sono riusciti a inventarsi un romanzo stuzzicante, un intelligente divertissement costruito su un colto palcoscenico storico ben documentato. Lo stile prescelto, raffinato e che fa volutamente ricorso a termini arcaici, in molte parti descrittive e nella conversazione, fa del suo meglio per riportarci e immergerci mentalmente nell’epoca, pur accelerando e facendosi più stringato quando si passa all’azione. Ma con i morti che infestano il rinascimento, menando gran strage anche di grandi uomini, chi sfuggirà alla loro voracità? Il finale del romanzo, lasciato in sospeso dopo il faticoso raggiungimento di Roma e la scoperta di un terribile segreto gelosamente custodito, ci spiega che qualcosa d’altro dovrà comunque accadere. Ma qualunque cosa sia, a questo punto dovrà portarci per forza su un altro binario della storia? Un binario parallelo? Oppure?

Patrizia Debicke

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