Amy McLellan – Il volto dell’assassino



Amy McLellan
Amy McLellan
Corbaccio
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Sarah soffre di prosopoagnosia, un deficit cognitivo che le impedisce di riconoscere i volti. Condizione frustrante, acquisita in seguito ad un incidente stradale occorsole parecchi anni prima. Durante quella che doveva essere una tranquilla serata familiare con la sorella, che si prende cura di lei, uno sconosciuto irrompe in cucina.
La sorella muore, uccisa a coltellate, mentre Sarah rimane gravemente ferita.
Il volto dell’assassino, nella mente di Sarah, è una sagoma avvolta di nebbia e solo piccoli frammenti di percezione tornano alla sua memoria, saltuariamente, senza un ordine.La trama, davvero avvincente, ci porta a conoscere  relazioni familiari e amicali che alternano luci ed ombre su esistenze che così irreprensibili non sono.
E’ un intreccio che non mancherà di tenerci incollati alle pagine, calandoci profondamente nelle difficoltà di chi vive questo raro disturbo della sfera cognitiva.
Immaginiamo di non riconoscere nostra sorella o il nostro vicino o un qualsiasi familiare, ogni volta che lo incontriamo.
Di aver bisogno, sempre, di identificarli attraverso un segno distintivo e di sentirci, conseguentemente, di fronte a persone che non hanno, per noi, un’identità precisa.
Questa è la realtà vissuta dalla protagonista.
La seguiamo con curiosità e passione nel suo personale percorso: perché per capire cosa succede oggi deve sapere chi è, chi era prima di quel lontano incidente.
C’è il suo vicino Alan, così chiacchierone e disponibile.
C’è James, il suo giovane nipote, così provato e così fragile.
C’è la Polizia che deve fare il proprio lavoro.
C’è sua madre, creduta morta, che è invece ospite di una residenza per anziani.
C’è la sua psichiatra di riferimento, che ha grandi capacità di ascoltarla.
E per Sarah, sopravvissuta alla furia dell’assassino, sono tutti perfetti sconosciuti.

 

Marinella Giuni

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