Intervista a Oscar Logoteta

51gE9gPNonL._SY346_Milanese doc e artista a tutto campo Oscar Logoteta  esordisce con il romanzo A come Armatura e qualche mese fa pubblica con Fratelli Frilli Editori il giallo Milano Disillusa dove compare per la prima volta l’intrigante e spiazzante figura del commissario Negri.
Presente alla Fiera Internazionale del Libro di Milano dove ha firmato le copie del suo romanzo lo abbiamo intervistato per i lettori di Milanonera.
Milano disillusa ha vinto il Premio Pegasus Città di Cattolica

Oscar, leggendo Milano Disillusa si assiste a un crescendo della storia che tocca con molta maestria il rapimento di Aldo Moro e l’uccisione dei due giovani Fausto e Iaio, una costruzione narrativa quasi perfetta che si chiude in un finale sottotono. Perché questa scelta?
Diciamo che è stata una sfida. O almeno io la considero in questo modo. Partendo dal fatto che comunque non sono un autore da finale di fuochi di artificio mi piaceva altresì l’idea di una sana competizione tra lettore/scrittore e volevo dire a chi legge: sono questo, sono onesto e ti ho lasciato in maniera onesta. La storia che narro è una storia che poteva capitare a chiunque, che ancora può capitare. Il lettore deve apprezzare e amare questo.

12301770_10208298585887115_5765132668817044589_nQuanto conta nel suo romanzo l’ambientazione storica della Milano degli anni Settanta?
Conta moltissimo! Io sono nato nel 1983 e per scrivere al meglio questo romanzo ho dovuto fare delle ricerche e documentarmi come si deve e la cosa che più mi ha colpito è come la Milano che racconto nel romanzo non esista più. È una città profondamente differente quella in cui viviamo noi oggi dove lo spirito, la volontà che avevano i milanesi dell’epoca di creare un nuovo mondo, un benessere collettivo e sociale è stato inesorabilmente spazzato via dallo spirito e yuppie e individualista degli anni Ottanta. La Milano che si trova nel mio libro, invece, ha ancora qualcosa di incredibilmente sociale e altruista.

I suoi personaggi sono affascinanti e pensati con grande passione ma a volte risultano davvero troppo forti per un lettore poco abituato a questo genere di costruzione. Anche questa cosa è voluta in Milano Disillusa?
Confesso che i personaggi principali appaiono un po’ appesantiti in qualche passaggio della trama ma se si legge con passione e attenzione il romanzo si capisce che è tutto finalizzato alla storia che racconto, alla trama. Il contesto storico non lasciava molto spazio ad altro e non far corrispondere la personalità dei miei protagonisti con le vicende che vivono non sarebbe stato appropriato. I miei personaggi, inoltre, vivono vicende molto vere, molto universali. Tutto quello che capita a loro rimane possibile riviverlo dagli anni Settanta a oggi.

Milano disillusa
Un’indagine del commissario Negri
La trama:
1978, Piccolo Teatro, Milano. Lo spettacolo che si presenta di fronte al commissario Negri è davvero inaspettato: in un teatro silenzioso, buio, in un clima surreale, in una teca di vetro piena d’acqua, un uomo è fermo immobile a testa in giù con gli occhi sbarrati ormai privi di vita. In un’Italia e una Milano sconvolte per il rapimento di Moro e l’omicidio di Fausto e Iaio, il commissario Negri annota tutto sul suo taccuino, dove prendono vita osservazioni, indizi e spunti che diventano la narrazione di eventi drammatici e comici, più complicati di quanto la superficie li presenta come sempre accade in una Milano nera, esoterica, disperata, in cui la magia e lo spiritismo sembrano diventate l’unica via d’uscita possibile, oltre ogni razionalismo. Tutti i personaggi, dal vicecommissario Palamara, all’ispettore Coviello, fino all’amico di bevute Beppe, detto l’africano, ruotano come in un caleidoscopio di pensieri nel Negri che di punti fermi ne ha davvero pochi: la passione per la sua bella Milano, i panini salamella-maionese-tutto del Frank e, in primis, il suo Negroni “alla Negri” che solo il Nino sa fare.

Oscar Logoteta è nato a Milano il 13 aprile 1983. Creativo, scrittore e padre. O, almeno, ci prova. Nel 2014 esce il suo romanzo di esordio intitolato A come Armatura. Questa è la prima indagine del commissario Negri edita da Fratelli Frilli Editori.

MilanoNera ringrazia Oscar Logoteta per la disponibilità

Antonia Del Sambro

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